Magazine Diario personale
Ma chi lo ha deciso che le parole sono pietre, e le pietre cioccolatini?
Creato il 16 maggio 2013 da ZioscribaCAMBIERETE NOME A MALIBÙ?
Cronache semiserie dall’italiA, paesE in cui si è improvvisamente deciso che le parole sono pietre, e le pietre cioccolatini. Abbiate pazienza se ne ho già parlato, ma è il classico argomento da Pensiero Unico su cui non va controcorrente nessuno, e qualcuno deve pur farlo.Partiamo con due esempi a caso (non i più clamorosi, ma forse fra i più significativi).8 maggio: a Bergamo dei “tifosi”, dopo aver divelto piastrelle dai cessi (cioè da se stessi?), le gettano contro altri tifosi dentro lo stadio gremito. I telecronisti commentano sconsolati che “per queste cose non c’è soluzione”. Ma come? Tirare PIETRE in mezzo a una folla non dovrebbe essere tentata strage? Non dovrebbero essere previsti 25-30 anni di galera? I media quasi non ne parlano. È ordinaria amministrazione. Praticamente una bravata. Portate i bambini allo stadio, signore e signori. Che vuoi che sia un calcinaccio contrundente. Aiuta a crescere machi e non froci. Tutt’al più un po’ sdentati, o magari un po’ morti.Solo quattro giorni dopo, in Milan-Roma, quattro coglioni (ma veramente quattro, forse meno) fanno BU a un superpagato professionista (roba che basterebbe prenderli per le orecchie e sbatterli a calci fuori dallo stadio, come avverrebbe in qualsiasi paese europeo non stivaliforme e non stivalipensante, avendo magari cura nel frattempo di dire alle superstar di darsi una calmata, e di evitare atteggiamenti tragico-plateali di lesa maestà) e il mondo, sconvolto, si mobilita. Come se questa fosse la cosa in assoluto peggiore che accade sulla Terra (per esempio in Siria va tutto bene, non c’è nessuno che fa Bu).I telecronisti, nauseati, si stracciano le vesti. Gli addetti ai lavori insorgono compatti. I giornali titolano a caratteri cubitali “ADESSO BASTA”. (Che ci abbiano pensato sopra e si riferiscano al lancio di pietre? Ovviamente no!). La povera Roma si becca 50mila euro di multa per la solita assurda responsabilità oggettiva. (Di questo passo a fare apposta Bu contro gli avversari della Roma ci andranno i laziali, contro gli avversari del Milan interisti infiltrati, e così via, tanto ne bastano un paio su ottantamila…) Ma, incredibilmente, il presidente della Fifa Bla-Bla Blatter (rivelandosi a sorpresa un possibile italiano onorario?) non è soddisfatto, e si permette di tuonare contro questo provvedimento “troppo blando”. Cosa vorrebbe? Retrocessioni in serie C e fucilazione dei dirigenti se un becero tifoso del cazzo fa un rutto quando tocca palla uno con la pelle scura?Il razzismo è merda ma: un po’ di senso della misura?Questi signori, privi di percezione delle proporzioni, e delle priorità, vogliono trasformare il “Bu” nel Reato per eccellenza, nella Violenza per eccellenza (e quel che è peggio farla stolidamente pagare a chi non ne ha colpa). Pare che ieri un boss della droga colombiano abbia minacciato un tale che gli aveva fregato dieci chili di coca: “Al prossimo sgarro ti faccio Bu!”.Adelante, signori capoclasse. Perché non rendere grave reato contro la persona anche il tradizionale “Arbitro cornuto”? A me sembra un po’ peggio picchiare una donna (picchiare chiunque), abusare di un potere politico, rubare, raccomandare stronzi (ops! dài Nick, piantala coi parulàsh!) o sparare alla gente. Ma probabilmente mi sbaglio e prendo un abbaglio. E poi sono un fan del turpiloquio (quando ci vuole): meglio una parolaccia arguta e colorita che un banalissimo belaglio (mi è venuta così, come unione di belato con raglio: se vi piace ve la regalo).
Dunque (e non solo in campo sportivo, anzi…) l’odioso politically correct, dato per moribondo fra le persone intelligenti a causa della sua piagnucolosa arroganza, della sua pretestuosa lamentosità, della sua querula e cantilenosa prepotenza, si appresta a trionfare con 20 anni di ritardo nell’arretrata italietta assetata di censura e di castighi, l’italietta bacchettona e permalosa, l’italietta ritardataria, tarda, tardiva e tardona (non dico “ritardata” per non finir ghigliottinato da qualche capoclasse della correttezza) dove il Premio Nobel Dario Fo ha potuto essere linciato (come sempre in coro, senza ironia e senza contraddittorio) per una battuta sulla statura di un ex ministro. Battuta infelice, scadente e di basso livello, ma che ha sollevato più scalpore di tanta povera gente morta ammazzata. Evidentemente non erano stati uccisi a colpi di Bu, quindi interessava poco. Non erano attinenti al temino di moda.
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