Il nuovo processo digitale inaugurato ieri, 20 novembre 2014, a Roma da Riccardo Luna – promotore dell’iniziativa e Digital Champion italiano per l’Ue – ha previsto la nomina, da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di cento Digital Champion in tutta in Italia. Un numero destinato a crescere fino a 8 mila entro Gennaio.
L’obiettivo è quello di accostare a ogni comune del Bel Paese un esperto del digitale, che curerà al meglio la rivoluzione 2.0 a livello locale. Inutile dire che il progetto ha avuto la santa benedizione del rottamatore, social e tecnologico Matteo Renzi, presente e attivissimo all’evento, che è avvenuto presso il Tempio di Adriano della Camera di Commercio della capitale.
I Digital Champion affiancheranno gli amministratori locali dando il proprio contributo in materia di difesa dei diritti (digitali) del cittadino, consulenze per lo sviluppo della banda larga e del wifi, miglioramento dell’educazione e alfabetizzazione digitale.
Il tutto anche tramite la diffusione del verbo del crowdfunding, ossia la ricerca di fondi tramite donazioni nel web.
Fra i primi cento scelti da Luna, e investiti da Renzi, spiccano noti nomi del panorama del web e dell’imprenditoria 2.0 italiana: David Bevilacqua, manager e vice presidente della sede europea mediterranea dell’azienda californiana Cisco Systems; Mauro Delrio, presidente e fondatore della multinazionale Buongiorno, fornitore di contenuti multimediali per telefonia fissa; Giovanni De Caro, investment manager di Atlante Ventures Mezzogiorno, il fondo del gruppo di Intesa Sanpaolo che investe in startup digitali nelle regioni meridionali; Davide Dattoli, giovane operatore del digitale e cofondatore di Talent Garden, piattaforma di coworking, ossia il sistema di condivisione del luogo di lavoro mantenendo una fissa indipendenza; Chiara Spinelli, ventiduenne copywriter e madrina del progetto di crowdfunding Eppela, che condivide idee di design, arte e tecnologia; Cosimo Palmisano, trentenne tarantino con sede nella Silicon Valley, inventore di un innovativo software che permette alle aziende di interagire coi propri clienti attraverso una gestione unitaria delle informazioni in materia.
Freschi di nomina anche tre giovani, per usare un eufemismo, di 16, 14 e 13 anni. Si tratta di Antonio Scarnera, startupper di IslandOfHost che piazza server dedicati a basso costo in giro per l’Europa, dell videomaker quattordicenne Cesare Cacitti e della blogger tredicenne Valeria Cagnini.
Nel 2012 l’Unione Europea diede vita al progetto di digitalizzazione europea. Il progetto sarebbe stato incarnato da figure istituzionali in ogni Paese dell’Unione, dei veri e propri ambasciatori e referenti dell’Agenda Digitale Europea, pronti a uniformare l’accesso alla rete a tutti i cittadini, tutelarne i diritti e incentivare business e progetti imprenditoriali con sede aziendale il web.
Tali figure presero appunto il nome di Digital Champion e tutti i Paesi, eccetto la Gran Bretagna – che ha virato verso un approccio più economico della questione – e l’Estonia, che ha aggiunto la carica al Presidente della Repubblica, si sono avvalsi di un Digital Champion in patria.
L’Italia ha cambiato quattro Digital Champion in quattro anni, fino alla nomina finale di Riccardo Luna, che, in linea con le raccomandazioni dell’UE (il nostro paese risulta tra gli ultimi posti europei per sviluppo digitale), ha promosso da subito il progetto di delocalizzazione della carica in 8 mila comuni. Questi Digital Champion svolgono esclusivamente attività di consulenza, senza alcuna retribuzione, senza staff né alcun budget di partenza.