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Ma i black bloc sono anche donne?

Creato il 17 ottobre 2011 da Motherbrave
Post in differita da ieri pomeriggio.
Sono su un treno e per una volta c'è qualcosa di peggio di cui parlare. Insomma, la brutta notizia non è che sto viaggiando con Trenitalia lungo l'infinita tratta Roma-Trieste. La brutta notizia è che nelle ultime ore mi sono proprio voluta male.Intanto ho finito di leggere l'ultimo libro della Mazzantini: Nessuno si salva da solo. E, a commento di ciò, aggiungerei anche "E sticazzi". Bello, eh, per carità. Molto. Ma, tanto per darvi un'idea, cito la quarta di copertina:"- Dillo.- Cosa?- Dì che non mi ami più. Dillo adesso che siamo in pace… così me lo faccio scendere.Gli sorride con quei denti che si sono ingoiati il paradiso.-  Non ti amo più, Gaetano.Annuisce e ride con lei…poi gli occhi si fermano e si gonfiano di tutto, come quelli dei bambini.- Dillo anche tu.- Io non lo posso dire.- Dillo.- Non ti amo più, Delia.- Lo vedi…lo possiamo dire."Diciamo che se sei già incline al suicidio (tipo perché ti sei appena separato), non è proprio un'iniezione di ottimismo. Poi ho insistito ascoltando un paio (no, dico, un paio!) di album dei Baustelle. Non so perché, vi giuro. Erano là nell'iPod, infidi, sotto la lettera B, e mi sono partiti quatti quatti dopo la raccolta di Barry White. Quindi cercate di immaginare: io sul treno, altezza Bologna, che passo dal mood Jimmy Z degli anni Ottanta al decadentismo paranoico di oggi. Dalla cocaina all'eroina. E senza assumerle.E poi cazzeggio col computer, che è domenica e non lavoro. E continuo a farmi del male, perché faccio quella cosa balorda che faccio quando ho bisogno di un po' di adrenalina. Leggo il sito del Giornale e del Manifesto. Affianco le finestre e mi sparo questo trip incredibile. Oggi c'era da godere parecchio, in effetti. Solo che poi questa esperienza ti lascia esanime sul sedile. E cerchi di tirarti su pensando all'ultimo libro che hai letto o all'ultima canzone che hai ascoltato.
Ma insomma, dopo aver letto l'editoriale di Feltri sul Giornale, che titolava "Altro che indignati, sono criminali" e quello di Valentino Parlato sul Manifesto, che titolava "Una epoca nuova", ho cercato di farmi un'opinione equilibrata in merito a quello che è successo ieri a Roma. Che poi ero là anche io, e un po' d'indignazione ce l'avrei avuta, eh. Sono andata a trovare una cara amica, incinta di 7 mesi, e per un attimo abbiamo pure pensato di affiancarci al corteo, di ingrossarne le fila (che nel suo caso - ma anche nel mio, pur non essendo incinta - sarebbe riuscito benissimo). Siamo scese dalla metropolitana e abbiamo saputo che si stava scatenando la guerriglia urbana. Così, abbiamo ripiegato su un surreale giro per le vie deserte della città, lontano dai tafferugli, ingrossando le fila di quelli che passeggiavano per via Condotti, in cerca di una boutique dove spendere dai tre ai cinquemila euro.Ora, riavutami dallo choc di aver letto per intero un editoriale di Feltri (il suo pensiero più illuminante: "Quello dei giovani è sempre stato un falso problema che si risolve lasciandoli invecchiare."), e da quello di Parlato (a proposito degli scontri: "è bene, istruttivo che ci siano stati. Sono segni dell'urgenza di uscire da un presente che è la continuazione di un passato non ripetibile."), mi pongo delle domande.Tipo: ma per fare il black bloc c'è un corso? Cioè, come fai a diventare black bloc? Ti iscrivi? Su facebook? Cioè, questi qui si saranno coordinati, si saranno dati un appuntamento da qualche parte, tipo come quando ci sono i flash mob. Insomma, non saranno un'entità aliena che si materializza improvvisamente solo durante le manifestazioni (solo durante alcune: quelle italiane). Quando sei un black bloc che vita fai? Quando non devi incendiare un cassonetto per esempio, come impieghi il tuo tempo? Leggi? E cosa leggi? Immagino non la Mazzantini. E che musica ascolti? Forse i Baustelle sì. Di sicuro non Barry White. Che guardi in tivvù? Perché ce l'avrai una tivvù. E non posso credere che tu non abbia mai dato nemmeno una sbirciatina al Grande Fratello. Su dai, ammettilo che per cinque minuti ci hai pensato anche tu a come sarebbe stare in quella casa, senza niente da incendiare. O forse sei veramente un duro e puro: senza tivvù, senza computer, senza telefonino, senza casa, senza lavoro. Una situazione molto simile a un sacco di gente che invece sfilava pacificamente nel corteo. Però il black bloc spacca tutto, lancia sampietrini, incendia cassonetti, prende a mazzate le macchine posteggiate. "Non chiediamo un futuro, ci prendiamo il presente" dicono in uno striscione. Ma si saranno messi d'accordo per fare quello striscione, no? Cioè, uno avrà detto: "Oh, chi porta lo striscione? Che ci scriviamo su?" Avranno fatto un brainstorming. Si saranno telefonati.
"Metti fuck the system"
"Noo, già sentito"
"Allora metti 'spacca tutto'"
"No, troppo semplice, quello lo scriviamo sui muri con lo spray, che fa più scena"
"Elaboriamo un concetto simbolico"
"..."
"..."
"Chiamiamo un'agenzia di pubblicità?"
Ecco, io vorrei sentire le intercettazioni dei black bloc. Quello vorrei sapere. Che le conversazioni tra le giovani adepte del pdl hanno un po' stufato. Possibile che dei black bloc non si sappia niente? Qualcuno lo hanno arrestato. Me lo intervistate per favore? Mi dite chi è e che ha in testa, a parte il casco? Ma interessa solo a me dare un volto e un nome alla causa di tutto questo? Cioè, mi pare abbastanza importante sapere, capire, punire. Così magari ci evitiamo pure altri editoriali di Feltri. O di chi ci specula su.
E infine, siccome siamo su Donne in ritardo, mi chiedo: ma esistono le black bloc donne? O sono tutti maschi? In quel presente che vogliono prendersi subito, hic et nunc, ci sono le pari opportunità? O il presente se lo prendono con tutto lo schifo che c'è dentro? A scatola chiusa. E le donne black bloc che ruolo hanno all'interno di questa pseudo organizzazione? Lavano le magliette dopo le manifestazioni? Preparano gli ingredienti per le molotov? Stanno nelle retrovie a curare i feriti, oppure stanno indistintamente in prima linea?
Vi lascio, oltre che con questi brillanti interrogativi, con la testimonianza di una donna al corteo. Molto indignata, a questo punto, un po' per tutto.
Leggete qui.

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