Come al solito, nella guerra tra grandi marchi, a suon di spot, per accaparrarsi nuovi clienti e aumentare le vendite, la peggio ce l’hanno sempre le donne. Specialmente quando il prodotto è squisitamente femminile, come può essere un assorbente. I pubblicitari che realizzano le campagne per la réclame dell’articolo, non si fanno scrupoli ad utilizzare le solite immagini di donne nude o seminude, in pose tali da mostrare le parti del corpo che più attirano l’attenzione. Tette e culi! Anche se non funziona, almeno fa polemica che comunque è pubblicità! E’ il caso dell’ultima trovata di un nuovo assorbente, le cui immagini sono state sparse per i muri delle città, in maniera che tutti, ma proprio tutti, le vedessero.
Ovviamente le segnalazioni allo IAP sono arrivate, ma sarebbe bello che, ormai, non ce ne fosse la necessità, ovvero che i fantomatici “creativi” che pensano queste geniali campagne, capissero che le donne non comprano un assorbente perché è pubblicizzato da un bel sedere, ma perché funziona. Inoltre l’attenzione che si attira è maschile e adolescenziale: non sono certo loro ad occuparsi della spesa, quindi non rappresentano, a mio avviso, il target.
Per spiegare meglio cosa intendono le donne per rispetto, è stato realizzato dal comitato Se non ora quanto un video, con Paola Minaccioni, che racconta le avventure della signora Luvenia, che credo riassuma il pensiero di molt* di noi!
http://tv.repubblica.it/politica/se-non-ora-quando-il-nuovo-spot/73294/71585?ref=HREV-2
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