Magazine Diario personale

Ma l’America era così lontana!

Da Mizaar

images 1La Storia dei libri, quella con la maiuscola, è calata in un intreccio di storie più piccole, sconosciute ai più. Dico ai miei alunni, spesso, di studiare meglio e di più la Storia, così che possano abituarsi all’idea che mentre la Storia passava sotto le loro finestre, la loro piccola storia personale viveva guardando, per poi avere la misura del ricordo in rapporto a quella Storia maiuscola che sarebbe stata scritta sui libri. E stamattina, sull’onda emozionale e massificata del ricordo dell’assassinio di J.F.K. a Dallas, cercavo di ricordare la mia piccola storia per un confronto di memorie passate. Mi dicevo: certo, allora non c’era il web con la possibilità dell’informazione in tempo reale, ma a casa mia non c’era neppure la televisione. Dalla radio sapemmo e fu la maestra Anita a dirci meglio e di più, a stupirsi del fatto che la Storia di papa Roncalli e quella di Kennedy, nell’accadere a distanza ravvicinata, da eventi distinti fossero diventati poi Storia unica, almeno per noi italiani. Un binomio quasi inscindibile, un singolo ricordo, poi più nulla se non la “santificazione” di persone e di fatti. Ma l’America era così lontana e per certi versi, nonostante tutto, è lontana anche adesso a dispetto del tempo reale, delle comunicazioni conclamate. L’America del ricordo è lontana anche oggi se i miei alunni sapevano per caso, stamattina, e anche qualcuno di quella generazione di nativi digitali, sentito più tardi, mostrava ignoranza dei fatti e della Storia. Così consideravo che la Storia, chissà perché, ha il vezzo di non farsi riconoscere da chi la vive; solo molto dopo si potrà dire: io c’ero! e rammaricarsi di non essere stati attenti ai particolari, per ricordarli.


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