Dopo Machete il secondo capitolo che riesuma il cinema exploitation anni ‘70: grossolano e sopra le righe. Molto rumore per nulla…
Dal finto trailer della quasi fallimentare operazione Grindhouse (autori: Tarantino e Rodriguez) era nato Machete. Questo secondo episodio è un lungo tributo al personaggio feticcio di Rodriguez, Machete (Danny Trejo), indomito guerriero e incallito donnaiolo, silenzioso uomo d’azione, idealista ma non troppo, mercenario, soprattutto in questo secondo episodio, sì. Sbaraglia cento avversari in un solo colpo, s’infiltra in mille cospirazioni e dovrà vedersela con schiere di nemici. Uno contro tutti, la trama può riassumersi così. Non poche sono, invece, le apparizioni di alleati, infiltrati e super cattivi: da Gibson a Banderas, da Lady Gaga a V. Hudgens, passando per le veterane M. Rodriguez e J. Alba; quest’ultima viene fatta fuori quasi subito, lasciando impietrito l’amato Machete. Senza paura, il giustiziere non si scompone, e, ingaggiato dal presidente degli Stati Uniti, è chiamato a salvare il paese da un delirante e bipolare villain che ha armato un missile contro la Casa Bianca.
Omaggio al cinema exploitation anni ’70, action movie fracassone e roboante, tra siparietti comici e violenza grandguignolesca di bassa lega, il film, sorretto da un frenetico montaggio, somiglia ad un raffazzonato videoclip prolungato all’eccesso, noioso e senz’anima, caotico e privo di ironia. Se nel primo episodio la vena ironico-demenziale permetteva, anche a comprimari d’eccezione quali Seagal e De Niro, di giocare con ruoli stereotipati prendendosi in giro in un puro gioco di citazione-invenzione cinefila, in Machete kills c’è troppo di tutto senza che si riesca a dire nulla di nuovo. Annientato l’intento parodistico e svanita l’originalità creativa, il regista gioca sull’accumulo di sequenze ipertrofiche e sempre uguali, ricicla scene già viste (Machete che fa un uso improprio degli intestini altrui, ad esempio), ed elimina la seppur solo accennata critica sociale del primo film (il protagonista è al soldo del presidente e dimentica gli immigrati messicani a favore dei quali era schierato in Machete). Rimane un asettico guazzabuglio in cui agiscono (parlando poco e male) personaggi piatti, senza arte né parte, e dove la messa in scena manieristica fa pensare ad un’operazione pianificata a tavolino, artefatta. L’idea era buona, ma tra parodia voluta e comicità involontaria c’è un confine molto labile, così come tra citazionismo erudito e ricerca di facili sensazionalismi.
INUTILE
Vincenzo Palermo
Regia: Robert Rodriguez – Cast: Danny Trejo, Michelle Rodriguez, Sofia Vergara, Amber Heard, Antonio Banderas – Nazione: USA-Russia – Anno: 2013
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