Beginning with the retrospective dedicated to Thomas Bayrle, the largest ever built in absolute terms, In the obsessive repetition, of a single basic motif that composes images in which the micro generates the macro, the single element is connected to the whole , the works of Bayrle are based on a constant layering of styles and approaches taken from Pop Art, Conceptual Art and Op Art.
Presenting more than 200 works, from 1960 to the present, the exhibition explores all the salient phases of the research and the different aspects of the artist’s career
The exhibition dedicated to the Mexican artist Mario Garcia Torres brings together, for the first time in full, all the work produced by Garcia Torres during the eight years of research conducted into One Hotel in Kabul (Afghanistan), the place of residence and artistic production, between 1971 and 1977, of Alighiero Boetti, one of the twentieth century’s greatest artists.
In the background, Garcia Torres, who lived for extended periods at One Hotel while working on this project, also evokes the living conditions in contemporary Afghanistan, a region unknown to us in its everyday reality despite, the incessant “bombardment” of information by the media we are subjected to. From this emerges a scenario made up of lively yet suspended everyday events, which surprisingly reveals, in the articulation of the distance relationship between the two artists, all the pregnancy and relevance of Boetti’s artistic “lesson”.
The exhibition by Giulia Piscitelli at the Madre is the most extensive solo exhibition devoted to the Neapolitan artist ever presented in an Italian public institution. “INTERMEDIUM,” the title chosen for the exhibition, is a Latin word understood in the sense of “being in the middle” between the limits of space and time, and indicates a creative process not yet complete, hence open to further possibilities.
By bringing together works produced since the early 90s, many of them never shown before, from discolored paintings on cloth to photographs, site-specific installations and video documents, the exhibition highlights the different aspects of the artist’s production, with a particular focus on her exploration of the social, economic and cultural geography of the heart of Naples.
Thomas Bayrle
Thomas Bayrle
Thomas Bayrle
Thomas Bayrle
Thomas Bayrle
Lebe-Butter-Thomas Bayrle
Cowgirl-Thomas Bayrle
Thomas Bayrle
Alighiero Boetti
Mario Garcia Torres
Napolitan Windows-Giulia Piscitelli
Tree-Giulia Piscitelli
Rischi minori (lattice su abiti da lavoro)-Giulia Piscitelli
Venerdi 22 giugno si è svolta la serata di inaugurazione al Museo Madre di Napoli di 3 mostre.
A cominciare dalla retrospettiva dedicata a Thomas Bayrle, la più ampia mai realizzata in assoluto. Nella ripetizione ossessiva di uno stesso motivo di base che va a comporre immagini in cui il micro genera il macro, il singolo elemento si connette all’insieme, le opere di Bayrle si basano su una costante sovrapposizione di stilemi e approcci della Pop Art, dell’Arte Concettuale, della Op Art. Con oltre 200 lavori, dal 1960 ad oggi, la mostra esplora tutte le fasi salienti della ricerca e i diversi aspetti della produzione dell’artista.
La mostra dedicata all’artista messicano Mario Garcia Torres raccoglie per la prima volta integralmente tutti i lavori prodotti dall’artista durante gli otto anni di ricerca condotti sull’One Hotel di Kabul (Afghanistan), luogo di residenza e produzione artistica, dal 1971 al 1977, di Alighiero Boetti, uno dei massimi artisti del XX secolo. Sullo sfondo Garcia Torres, che ha risieduto all’One Hotel, in occasione della preparazione di questo progetto, evoca anche le condizioni di vita nell’Afghanistan contemporaneo, territorio a noi sconosciuto nella sua realtà quotidiana nonostante le informazioni mediatiche che ne riceviamo. Ne emerge uno scenario fatto di animata quotidianità, da cui emerge in modo sorprendente, nell’articolarsi della relazione a distanza fra i due artisti, tutta l’attualità della “lezione” artistica di Boetti.
La mostra di Giulia Piscitelli al Madre è la più estesa personale dell’artista napoletana presentata in un’istituzione pubblica italiana. “INTERMEDIUM”, titolo scelto per la mostra, è una parola latina intesa nell’accezione di “stare nel mezzo”, tra i limiti di spazio e di tempo, e indica un processo creativo non ancora concluso, aperto alle possibilità. Riunendo opere prodotte dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi, molte delle quali inedite, dai dipinti decolorati su stoffa ai lavori fotografici, dalle installazioni site-specific ai documenti video, la mostra sottolinea i diversi aspetti della produzione dell’artista, con particolare attenzione alla perlustrazione della geografia sociale, economica e culturale di una città come Napoli.