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Mafia.Arresti in Piemonte e nel Sud.Manette a sindaco Scalea

Creato il 12 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
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Thanks to emilius da Atlantide.

È pensiero comune che la mafia sia una piaga che riguarda solo il Sud d’Italia ma gli eventi ci dimostrano il contrario. È difficile non pensare a Minotauro, definito il più importante processo di sempre contro la mafia al nord. Dagli interrogatori difatti è emerso che l’associazione mafiosa calabrese ha diverse ‘ndrine in Piemonte e ognuna di esse ha piena autonomia decisionale rispetto alla base. Gli avvocati della difesa, nonostante le realtà sconcertanti emerse dalla Minotauro, continuano a sostenere che il sistema mafioso riscontrato sotto la Mole sia distante anni luce da quello, più complesso e articolato, su cui si indaga in Calabria.

I fatti però parlano da soli: stamattina, alle prime luci del giorno, sono state arrestate sette persone con l’accusa di turbativa d’asta aggravata dalle modalità mafiose e dall’intestazione fittizia di beni. L’aggravante mafiosa viene contestata in quanto secondo le indagini la turbativa d’asta è stata realizzata per agevolare un locale nei pressi di Volpiano, ovviamente legato alla ‘ndrangheta. L’intervento è stato reso possibile grazie alle squadre mobili di Torino, Novara e Biella, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia.

In contemporanea, in diverse regioni del Sud, i Carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno arrestato trentotto persone con vari titoli di accusa: associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e porto di armi, estorsione, rapina, corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento amministrativo, concussione, falso e istigazione alla corruzione. L’arresto che più ha destato scalpore è quello del sindaco di Scalea, Pasquale Basile, eletto nel 2010 in una lista civica e accusato di associazione mafiosa. Assieme a lui sono indagati cinque assessori della sua giunta. Secondo quanto emerso dalle indagini iniziate nel 2010, l’amministrazione comunale avrebbe favorito il gruppo criminale Stummo-Valente, originariamente in lotta tra loro e poi fautori di un accordo per la spartizione degli interessi a Scalea.

Articolo di Alessandra Coppo


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