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Magari fossero scherzi di carnevale: le bufale sulla Libia

Creato il 03 marzo 2011 da Coriintempesta

La disinformazione avvenuta in questi giorni sui fatti libici è davvero ad un livello tale  che se esistesse una popolazione informata, sarebbe addirittura divertente.

Vera e propria dis-informazione creativa con bufale enormi alle quali però tutti hanno creduto: primi fra tutti i giornalisti, coloro che dovrebbero avere una funzione responsabile e che però si prestano a diffondere concetti e notizie fasulle per obbedire agli ordini dei progetti internazionali di chi i mass media li controlla.

Ed allora ecco parlare di incredibili bombardamenti sulle città libiche, dei quali non esiste nemmeno una foto ed anzi tutte le testimonianze valide smentiscono; oggi grazie ai satelliti della Russia (per fortuna ci sono Stati sovrani che usano le proprie tecnologie), sappiamo che erano enormi bufale.

Magari fossero scherzi di carnevale: le bufale sulla Libia

Così come le fosse comuni diffuse da Al jazeera o dalla BBC e la CNN si sono rivelate normali cimiteri con tanto di lapidi.

Purtroppo  di rincitrulliti ce ne sono tanti, e bevono tutto.

Ora la nuova bufala riguarda il “congelamento dei beni della famiglia Gheddafi”… In realtà i beni di famiglia sono pochissimi, una casa a Londra che il figlio di Gheddafi voleva affittare (in confronto alle ruberie di un Fini fa quasi tenerezza che volesse affittare una casa di proprietà come una persona normale) e poco altro.

Il resto dei beni appartengono a due fondi sovrani LAFICO (Lybian Foreign Investment Company) e LIA (Libyan Investment Autority) e la Banca Centrale libica; questi soggetti sono di proprietà statale, quindi rispondono al governo e sono di prorpietà del popolo libico che attraverso questi ha investimenti in tutto il mondo. Partecipazioni in Unicredit, Fiat, Finmeccanica, ma anche Financial Times e via dicendo hanno quote di proprietà dello Stato libico. Non di Gheddafi o di qualche famiglia precisa.

Purtroppo i nostri sottomessi opinionisti ci vogliono far credere il contrario; negli Stati Uniti invece, quelli che ci controllano con centinaia di basi militari, già si è agito e sono stati congelati tutti i fondi, quindi specialmente quelli del popolo libico, quelli statali. Come se per problemi di un Napolitano ci rubassero il Colosseo…

L’Europa sta ancora discutendo come muoversi (verso l’11 marzo dovrà decidere), ma c’è da scommettere che come al solito obbedirà agli ordini  Usa, che chiaramente stanno preparando il terreno con l’ennesima bufala delle proprietà personali di Gheddafi.

Invitiamo come al solito i lettori a informarsi bene, non cadere nei tranelli e rendersi conto di chi davvero muove i fili e per quale motivo: l’occupazione geopolitica del Mediterraneo (in questo caso) e dell’Eurasia in generale.

Guinness – Cori in Tempesta


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