La città di Orlando, patria del divertimento e della celeberrima Disneyland, è una città ricca di attrazioni e di grandi distrazioni; oggi chi guarda le partite degli Orlando Magic in tv, oltre a non capirci nulla sul loro andamento prestazionale, inizia a pensare che forse gli uomini di Van Gundy hanno fatto troppi giri sulle montagne russe, con il risultato di ripetere anche sul parquet quei movimenti.
La gita al lunapark, per i Magic sembra essere iniziata il 18 Gennaio: all’Amway Arena arrivano gli spigolosi San Antonio Spurs con Orlando che ha una striscia aperta di 5W (vincendo tutte e tre le partite del tour ad Ovest contro Sacramento, Portland e Golden State, più la vittoria al Madison contro New York e l’agevole match in casa contro Charlotte). Un pò a sorpresa gli Spurs di Duncan e soci sbancano la casa dei Magic, all’overtime in una partita tiratissima, con Orlando che si firà vincendo in casa contro i Lakers di 12.
Qui però iniziano i trick più estremi: il 23 c’è la famosa partita al Boston Garden (persa da Orlando) e il record negativo della franchigia della Florida con 56 punti realizzati nell’intera gara. Il giorno dopo la truppa di Van Gundy si reca ad Indianapolis (contro i forti Pacers) e vincono. Due giorni dopo ricevono in casa Boston e perdono ancora, facendosi rimontare 21 punti di vantaggio all’intervallo segnandone solamente 8 nell’ultimo quarto!
Dulcis in fundo il 27 Orlando affronta i debolissimi New Orleans Hornets perdendo di 26.

Il fatto di voler poi giocare molto spesso con soluzioni perimetrali sfruttando la presenza in area di Howard, è un rischio se la serata al tiro è di quelle storte.
La trade che ha portato Big Baby Davis in cambio di Brandon Bass non ha dato i risultati sperati, ma quello che è mancato, spesso, nelle sconfitte delle ultime giornate, sembra essere la voglia di lottare e a tal proposito è sbottato proprio Howard.
Fare pronostici su questa versione dei Magic è un azzardo, al di là della vicenda legata a Dwight Howard molti uomini dei Magic faticano e non poco ad ergersi come veri trascinatori della squadra della Florida. Appare però quanto mai doveroso intervenire sul mercato, innanzitutto acquistando un playmaker con gli attributi (Nash?) e poi cercando di chiarire la situazione Howard.




