Mai più PD

La sfida tra l’enfant prodige Renzi e il reduce dalla campagna di Russia Bersani non mi piace per nulla. Entrambi, ma con modi diversi, si sono fatti portavoce di un’ azione per cambiare i volti nel PD senza cambiarne le idee. C’è una continuità troppo preoccupante tra i due litiganti democratici e il modus operandi del Governo Monti. In sostanza non esiste niente di alternativo all’esistente che possa venir fuori da questa lotta intestina. Siamo lontani anni luce anche dal riformismo liberista e allo stesso tempo bonariamente mortadelloso dell’Ulivo/Unione di Prodi. C’è quasi da rimpiangerlo. Siamo dinnanzi a una sinistra che si regge solo su una rielaborazione del Berlusconismo dell’ultima ora, quello del si salvi chi può, ovvero si salvino solo i ricchi e che si trovi un modo per avere il voto della gente normale, di quelli che lottano tra loro per arrivare ad avere i due euro da versare per poter votare al seggio elettorale delle primarie e per essere vivi il giorno delle elezioni politiche.

Ecco, non resta molto da fare se non restare in piedi, racimolare quei due euro, andare al seggio e votare fuori dal PD, votare Vendola, nonostante tutti i limiti, i cattivi affari in cui il governatore della Puglia è andato a intasarsi, nonostante molte delle sue idee si siano piano piano piegate alle logiche di potere della sinistra italiana, nonostante la sua campagna elettorale non ha lo slancio di quella delle prime primarie pugliesi vinte anni fà che ricordo come uno dei migliori fatti politici e di comunicazione degli ultimi anni. E poi? E poi… chiunque vinca… non dobbiamo lasciarli in pace, mai più.