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"Maledetti, pubblicatemi!", la nuova iniziativa di Lìberos

Creato il 24 luglio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Elena Bigoni

Cari lettori,
Il web è una fonte inesauribile di informazioni, notizie, svago e divertimento. Molto spesso siamo così presi a “rincorrere le notizie” che perdiamo per strada siti e iniziative veramente stimolanti e divertenti.  Sono incappata, grazie ad una segnalazione, in un sito molto interessante, che propone un'iniziativa che sono certa anche voi lettori apprezzerete e che potrebbe creare qualche motivo di imbarazzo ai molti aspiranti scrittori che spediscono i propri manoscritti con la speranza di vedere il proprio sogno di essere pubblicati esaudito. Il sito di cui sto parlando è “Lìberos”, dell’associazione culturale omonima, che opera sul territorio sardo. L’iniziativa, nello specifico, si intitola: “Maledetti, pubblicatemi!”. 


Lìberos è un’associazione nata dal desiderio di Aldo Addis, Giannina Canu, Francesca Casula, Pierfranco Fadda, Michela Murgia, Daniele Pinna e Sarah Poddighe di creare una rete, una comunità eterogenea di figure con lo scopo di promuovere, proteggere ed evidenziare la cultura e la ricchezza letteraria della regione Sardegna. L’associazione opera grazie a librai, bibliotecari, lettori, media, location partner e addetti ai lavori del mondo editoriale, che puntano a creare un circuito etico e virtuoso della letteratura e della cultura, smarcato dai meccanismi viziosi e insani che spesso sono perpetuati dall’editoria. L’associazione trova nel suo sito Internet un’ottima vetrina anche per tutti coloro che non abitano in Sardegna o non sono sardi: è un luogo ricco di stimoli, dove si mescolano interessanti riflessioni sul mondo editoriale e i suoi meccanismi, divertenti scorci della vita del librario o degli scheletri nascosti di diversi scrittori. In questo contesto trova spazio un’iniziativa, che si svilupperà nel corso del tempo, dedicata allo strano viaggio dei manoscritti e alle strane e surreali missive che spesso li accompagnano.

Maledetti, pubblicatemi!”, un post che da subito prende nota di alcune cose e realtà. Ogni manoscritto inviato rappresenta un sogno, un desiderio di un aspirante lettore, che molto spesso non conosce approfonditamente la filiera che trasporta lo scritto dal cassetto nel quale è rimasto per lungo tempo alla scrivania dell’editore che dovrebbe pubblicarlo. Perché questo succede: se si spedisce un manoscritto è d’obbligo poi la pubblicazione e se questa non avviene implica sempre una volontà o demone superiore che ha tarpato le ali dello scrittore in erbaBè, non sempre è così; escludendo per un attimo presunte o reali raccomandazioni o avverse fortune, c’è un effettivo meccanismo che gli aspiranti scrittori non conoscono o prendono in considerazione: l’effettiva mole di manoscritti che arrivano e che devono essere valutati e la scelta di molte case editrici di non prendere in considerazione i manoscritti in prima persona, ma di appoggiarsi a degli esperti professionisti esterni che facciano da primo filtro.

In questo contesto l’aspirante scrittore, che non ha più notizie del suo scritto, ha di fronte a sé diverse strade: abbandonare l’impresa, auto-pubblicarsi, appoggiarsi a case editrici a pagamento oppure continuare a spedire il proprio manoscritto, accompagnato però da personali lettere che spiegano, nei toni più disparati, perché il proprio manoscritto meriti di essere letto. Ogni editore riceve continuamente questo tipo di lettere e attraverso l’iniziativa “Maledetto, pubblicami!” potremo avere uno scorcio della fantasiosa, pressante e surreale necessità di un aspirante scrittore di essere preso in considerazione. Come assaggio vi lasciamo la categorizzazione delle prime editor interpellate per questa iniziativa: Paola Gallo e Dalia Oggero, entrambe editor della narrativa italiana di Giulio Einaudi Editore.
Che dire? Buona lettura e buon divertimento, rinnovando il consiglio di dare un’occhiata al sito “Lìberos”.
L'ossessivo compulsivo: l’aspetterò il primo martedì di ogni mese per tutti gli anni a venire nel bar della piazza centrale. Il donatore disinteressato: le allego in dono una penna in argento purissimo (regalo restituito). L'ecclettico: le allego in dono un manufatto artistico in fil di ferro sbrilluccicante che vorrei figurasse in copertina. Il talento drammatico: mi restano pochi giorni di vita, come da videocassetta dell’ecografia allegata, che la prego di visionare con attenzione. Il meritocratico: con tutti i libracci che pubblicate, ci mancherebbe che non pubblicaste il mio. La performer nudista: allego foto in successione, progressivamente spogliandomi, fino all’essenza della poetessa nuda. L'artista generoso: allego busta contenente banconote necessarie a sostenere le spese di pubblicazione (non ci ricordiamo l’importo, in ogni caso l'abbiamo restituito). La maledizione di Okuto: in caso contrario pioveranno sull’intero organigramma della casa editrice, dall’editore al centralino, le mie maledizioni di comprovata efficacia (segue elenco di disgrazie felicemente portate a segno dal potere occulto del mittente). Captatio malevolentiae: io sono un sensitivo, e vedo già la macchina accartocciata dell’incidente non mortale, in seguito al quale lei rimarrà impotente (il povero editor in quel caso era un maschio). Sito: http://liberos.it/ Fonti: http://liberos.it/notizie/maledetti-pubblicatemi/46


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