
i giapponesi hanno un termine, kotodama, che si potrebbe tradurre all'incirca con lo spirito della parola. vorrebbe significare che la parola, intesa come suono, può influenzare cose e persone, specialmente se usata in contesti rituali. anche altri popoli e culture hanno concetti simili, immagino che la differenza stia nelle sfumature. confesso di essere stata sempre una persona molto pragmatica; malgrado tutte le pippe mentali che mi faccio e il mio costante abitare fra le nuvole infatti, penso che la vita vera consista di azioni. adesso però mi sto riconvertendo al concetto di kotodama, nel senso che penso che comincerò a lanciare maledizioni, e non intendo fra me e me, ma proprio ad alta voce e in faccia ai diretti interessati. che funzioni o no in fondo non è così importante, ma vuoi mettere la soddisfazione che ne ricaverei?





