Magazine Diario personale

MammaCheBlog – Social Family Day: un’esperienza esemplare

Creato il 13 giugno 2012 da Jessi

Il mio conto alla rovescia per il MammaCheBlog inizia quando alcune amiche virtuali confermano la loro presenza: il coraggio per uscire dalla rete ce lo diamo a vicenda! E poi i dettagli pratici: raggiungere Milano andata e ritorno in un solo giorno da Lucca significa partire all’alba per arrivare in ritardo e poi, alla fine, uscire in anticipo dal Momclass (prendendo pure i rimproveri degli insegnanti) per arrivare a casa pochi minuti prima di mezzanotte (#anchequestoevivereinprovincia).

In treno, inizio a seguire la conferenza grazie a Facebook e alle blogger che sono già arrivate e che sono velocissime a postare le prime foto. Quando arrivo al Quanta Village, vedo tanti passeggini fuori da una porta ed entro sicura: però oggi, seguendo i passeggini, si trovano solo papà! Le mamme sono nella sala conferenze, anche se alcune il passeggino ce l’hanno lo stesso, perchè hanno viaggiato da sole, ninnano i piu piccoli oppure li allattano. Una conferenza così bella non l’avevo mai vista! Se Enzo Miccio e Carla Gozzi dovessero dire il contrario sarà solo perché non erano presenti!

Che nostalgia ad essere qui da sola… Però ci sono le amiche, quelle già care (Monica, Barbara e Grazia), quelle nuove (tante), quelle ammirate da lontano (tantissime) e quelle che forse lo diventeranno o che forse no, ma che ugualmente sono compagne di viaggio. Mancano anche in molte… c’è chi segue la diretta in streaming o su Twitter e chi semplicemente è già in vacanza (non faccio nomi)!

L’organizzazione e’ perfetta (le foto rendono bene il clima e l’accoglienza per grandi e piccini), il Momclass avanzato è molto intenso e, dato che loro, i nostri insegnanti, sono quel che sono anche perché sono come sono, a breve gli appunti completi di entrambi i momclass saranno disponibili online, gratuiti, per tutti, qui.

I temi affrontati sono tanti, ma probabilmente quello centrale riguarda le possibilità di fare i blogger di ‘mestiere’. La discussione sta continuando in rete. Sono ovviamente tante e legittime le strade percorribili per instaurare delle collaborazioni tra aziende, mamme e papà blogger, e mamme e papà. Quello che mi chiedo è se le partnership con le altre aziende e gli sponsor non potrebbero realizzassi sostenendo, adottando per così dire, un blog, una rubrica, un progetto. Non ne elenco ma in rete ce ne sono tanti!

Faccio un esempio (uno a caso): a mio avviso (che non ho titoli per parlare di marketing almeno che non conti avere studiato per anni quattro lingue, tutte morte), un editore che sostenesse una rubrica sui libri senza modificarne l’impianto, senza imporre i propri titoli, arriverebbe al cuore dei blogger e dei lettori di quella rubrica, col rischio di diventare un Lovemark. L’espressione chiave sarebbe quindi non  ‘far parlare di sè’, ma ‘offrire o sostenere un servizio’. E magari non solo un servizio ai blogger, ma anche ai loro lettori e alle loro lettrici. Troppo idealista, dite? A me sembra proprio quello che l’equipe di Fattore Mamma ha fatto in questo caso, organizzando un evento di incontro, discussione e formazione a sostegno dei nostri progetti e sogni. E, cercando bene in rete, anche altri stanno sperimentando questa via.

Con in testa dubbi, domande, gli abbracci delle amiche e gli incontri mancati di poco, faccio il viaggio di ritorno compilando una lunga lista di cose da fare.

Tornata a casa, mia figlia, che ha 16 mesi, sta dormendo, ma sono 18 ore che non l’allatto e devo correre ai ripari: la portiamo nel lettone e ci addormentiamo così, mentre il papà le dice:” Bibì, chissà quando riuscirai svezzarla questa mamma!”

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