Dannazione, a vedere i pasticci che sta combinando Monti con la sua combriccola di professoruncoli, mi viene voglia di fare sogni pornopolitici, tanto da desiderare persino Prodi al suo posto. Uno che peraltro di tasse se ne intende(va) parecchio. E se dico Prodi, l’uomo dell’euro e dell’eurotassa, vuol dire che siamo davvero alla frutta secca. Neanche quella fresca. E certamente non quella di stagione.
Ma chiaramente la mia è una iperbole tendenzialmente provocatoria. Tra Prodi e Monti la differenza è minima o non esiste proprio. Entrambi — sappiamo — sono parecchio introdotti negli ambienti della finanza e dell’europeismo burocratico. Entrambi sono sempre stati troppo compiacenti con il potere e troppo legati a quegli ambienti che riducono i popoli a somme di reddito sulle quali ricavarci qualche soldo di interesse, o se preferite di signoraggio.
Tornando comunque alle porcate che sta combinando questo Governo, v’è da dire che se questo è l’andazzo, l’Italia rischia grosso in termini di tensioni sociali e smantellamento del tessuto economico. Il nervosismo è palpabile e lo si può leggere nel comportamento dei cittadini e negli attentati di matrice rossa che stanno nuovamente facendo capolino nel nostro paese, nonostante vi sia una diffusa ottusità politica che tende a negare il pericolo.
A peggiorare la situazione poi ci si mettono le indegne azioni di questo Governo, che ha tentanto furbescamente di far passare nuovamente la norma che evita i tagli delle pensione d’oro dei manager pubblici. Una schifezza che avrebbe meritato la sfiducia, ma che è stata evitata grazie alla pronta denuncia della Lega. Il Governo a quel punto si è ritirato, ma non scommetterei più di tanto sulla sua arresa, magari con la complicità dei soliti politici.
In ogni caso, alcuni “professori” iniziano ad avere paura del clima e tendono a riconsiderare la loro azione, riconoscendo la tensione che sta attraversando il nostro paese. Afferma, con uno strano senso del ridicolo, Corrado Passera:
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Il disagio sociale e diffuso, legato alla mancanza di lavoro in Italia, è più ampio di quello che le statistiche dicono. È a rischio la tenuta economica e sociale del Paese.
Dico io: ma ci vuole un tizio che dichiara un reddito a sei zeri, ben introdotto negli ambienti bancari, a dirci questa dannata verità? Sarebbe stata sufficiente una maestra che insegna l’aritmetica ai bambini per capire che la politica di Monti è una politica del cazzo. Se io, cittadino, guadagno 100, e di questi 100, per pagare i tuoi dannati speculatori di merda, caro Stato, te ne devo dare 50, io dovrò vivere con 50. E va da sé che con quei 50 — visto che tutti dovranno fare allo stesso modo — non ci comprerò nemmeno il latte per mio figlio, perché i prezzi nel mentre saranno aumentati. Inoltre, per paura di morire di fame, tenderò pure a risparmiare (sia mai che non spunti un nuovo balzello). Metterò dunque i soldini sotto il materasso (certo non nelle banche!) e non consumerò (o consumerò di meno e soprattutto mi orienterò sulle cineserie, scadenti e fatte in ambienti in cui la violenza fisica e morale è all’ordine del giorno). E non consumando (o consumando di meno e i suddetti prodotti), le aziende italiane non investiranno e produrranno di meno. E con una bassa produzione e bassi consumi, l’economia italiana andrà a puttane. Cosa che del resto accade di già. Il che mi porta a fare questa considerazione bastarda: almeno con Berlusconi a puttane ci andava solo lui. Con l’attuale governo ci va l’intero paese!
Dunque che vogliamo fare? Vogliamo vedere fino a che punto gli italiani sono così coglioni da farsi fottere da questo eurocentrismo del piffero di stampo germanico-finanziario? O vogliamo mandare a quel paese Monti e il suo Governo, resettare il governo e rimettere in moto l’economia nazionale, abbattendo un po’ di tasse e dicendo all’Europa di fottersi da sola? Anche perché se ancora nessuno se n’è accorto, è l’Europa che, nel mentre decidiamo, ci sta allegramente fottendo!
di Martino © 2012 Il Jester