Franco Simonelli / Dieta, Wellness / amminoacidi essenziali, chronic disease, foglia, grande mela, luoghi di lavoro, magnesio, mandorle, new york times, omega 3, pasta e pizza, pesce, radicali liberi, salute, uragano, vitamina / 0 Comments
Non a caso il New York Times ha avuto gioco facile nel collegare i centimetri in più che si sono ritrovati sul giro vita gli abitanti della Grande Mela e gli annunci dell’arrivo di Sandy, l’uragano che ha sconvolto la costa est degli Usa.
Gli ambienti di lavoro stressanti sono più frequenti rispetto al passato. Al giorno d’oggi, infatti, il lavoro è sempre più spesso sinonimo di stress e quest’ultimo viene accettato quasi come parte integrante del lavoro stesso.
In molti, infatti, si sono sfogati con patatine fritte, cioccolatini e snack di ogni genere soprattutto nelle ore di black-out. Al riguardo gli esperti dicono che il disagio e il pericolo spingano il corpo a ricompensarsi e coccolarsi con piaceri ‘terreni’, come il cibo dolce o salato.In questa pericolosa ottica diventano centrali i carboidrati complessi con le loro proprietà energizzanti e calmanti. E che sono sinonimo di buonumore.
I dietologi però suggeriscono di non darsi alla pazza gioia con pasta e pizza, ma di fare incetta di cibi dove sono presenti vitamine del gruppo B, centrali nella produzione di energia e nella salute del sistema nervoso, e vitamina C.Sul primo fronte si devono mangiare uova, pesce, frutta a guscio, legumi e latticini. La vitamina C invece è contenuta negli agrumi e in tutti i frutti o ortaggi arancioni.
Da non dimenticare i minerali anti stress come lo zinco, il magnesio, il ferro presente soprattutto in banane, verdure a foglia verde, mandorle e pesce. Ultimo avvertimento poi sulla produzione di radicali liberi, innescata dalla tensione e in grado di accelerare l’invecchiamento cellulare.Ergo, non resta che fare incetta di vitamina A, amminoacidi essenziali omega 3 e flavonoidi.
Quindi frutta e verdura giallo/rosso/arancione e verde, molta uva, frutti di bosco e frutta oleosa come le noci.Una ricerca della University of Washington, pubblicata nella Gazzetta Preventing Chronic Disease, ha dimostrato che nei luoghi di lavoro dove è maggiore la tensione, i dipendenti consumano più cibo di fast food e ingeriscono meno frutta e verdura, una dieta che finisce per aumentare i disturbi del tratto intestinale, come la stitichezza e le coliti.
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