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Manovrina approvata. 1,6 miliardi per rientro parametri

Creato il 10 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Approvata la manovrina da 1.6 miliardi di euro, che dovrebbe permettere all'Italia di rientrare nei parametri del 3% deficit/pil entro il 2013.

Photo credit: Nicholas Gemini / Wikipedia / CC BY-SA 3.0.

Il Governo ha approvato il decreto sulla “manovrina” per far rientrare l’Italia nei parametri Ue del deficit nel 2013. Il decreto è stato approvato in serata e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha spiegato che si è trattato di un intervento complessivamente da 1,6 miliardi, abbastanza per far rientrare l’Italia dentro i parametri fissati dall’Ue. Le risorse per la manovrina sono state trovate operando soprattutto su tagli, che hanno riguardato sia i ministeri sia i trasferimento agli enti locali. Per racimolare circa 500 milioni di euro è stata disposta la vendita di immobili di proprietà dello Stato alla Cassa depositi e prestiti. Smentita quindi la possibilità balenata fino a poco tempo fa, di un importante ritocco delle accise sui carburanti per trovare subito risorse fresche; ipotesi condannata da più parti e smentita categoricamente ieri dallo stesso premier Letta, che in tal senso ha tranquillizzato imprese e cittadini. Nella manovrina però non sono presenti fondi per rinnovare la cassa integrazione, che sarà rinviata a una fase successivo.  Oltre alla manovrina, intanto, il governo continua a lavorare sulla legge di stabilità per riuscire a far quadrare il bilancio e, allo stesso tempo, cercare di dare una sterzata all’economia reale. I ministri avrebbero condiviso “l’idea di dare un significativo segnale della riduzione del cuneo fiscale e sulle buste paga dei lavoratori”, come ha spiegato sempre Saccomanni. Sono stati confermati però i 210 milioni per l’emergenza profughi, di cui  190 milioni del fondo immigrazione e 20 milioni da destinare specificatamente ai minori stranieri non accompagnati. La manovra si pone come obiettivo anche l’alleggerimento dell’esposizione creditizia delle banche nelle operazioni con i derivati, in modo da collocare meglio i titoli di Stato. A tal fine si sarebbe prevista una serie di garanzie bilaterali per gestire i rischi conseguenti dalle operazioni con questo tipo di prodotto. Sarebbe inoltre previsto un indennizzo per le imprese che avessero subito danneggiamenti di materiali e attrezzature in conseguenza di delitti commessi al fine di impedire, turbare o rallentare opere in corso di realizzazione (il pensiero corre naturalmente alla Tav). La questione Alitalia non sembra invece essere stata posta in discussione.


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