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Marco Travaglio, un libero militante

Creato il 22 marzo 2013 da Nicola_pedrazzi @Nicola_Pedrazzi
      Ho appena finito di spararmi tutto Servizio Pubblico: una palla a parte due o tre momentini. Una considerazione lampo su Marco Travaglio, un ex giornalista indipendente, divenuto giornalista parziale: nel senso etimologico: di una parte. Come Curzio Maltese e tanti altri giornalisti liberi e stimabili, ma che hanno sposato le ragioni di una parte politica... non che ci sia nulla di male, se non lo si fa per i soldi. Registro semplicemente il cambiamento.
      La bravissima e bellissima Giulia Innocenzi (di cui sono segretamente e mi dichiaro pubblicamente innamorato, come si addice alla mia generazione di timidi digitali) ha fatto un servizio sui famosi commenti cancellati sul blog di Beppe Grillo, intervistando un supernerd che a quanto pare sta dedicando la sua giovinezza a scandagliare tutti i feedback ai post del tragicomico, per vedere quanti ne vengono eliminati e secondo quali criteri.... Un servizio non molto approfondito, ma che pone la domanda giusta a questa tanto sbandierata "democrazia del web". Vabbè, chissenefrega, il punto non è questo. Il punto è che a servizio finito Travaglio ci ha tenuto a prendere la parola (cosa che raramente fa) e a dire (chiedo scusa per le virgolette anche se cito a memoria): «Questa ipotesi dei commenti cancellati è assurda... Dopo la reazione di Grillo all'elezione di Grasso al Senato non si è parlato che di spaccatura sulla rete, degli insorti...è venuto su un casino...come avrebbero fatto i giornali a parlarne, se tutti i commenti anti-leader fossero stati cancellati?..». Ho ascoltato attonito questa difesa d'ufficio, che per finezza, onestà intellettuale e logica cartesiana mi ha ricordato certi sillogismi circolari di Gasparri: «Ma di quale emergenza democratica parlate? Non si capisce, decine di giornali sparano tutti i giorni a zero su Berlusconi e la sua vita privata, e voi mi venite a parlare di libertà di informazione in Italia?, siete fuori dal mondo...». La logica, terrificante, è la stessa: un problema denunciato è un problema emerso e, dal momento che è emerso, vuol dire che non c'era il problema. Travaglio dice che tutto sommato Grasso e Schifani sono uguali nello stesso momento in cui, senza accorgersene, finisce a ragionare come Gasparri. È ufficiale: la politica dà alla testa, anche alle menti più lucide.
PS: pare finita l'epoca dei politici impresentabili e codardi. È auspicabile che scompaia anche il genere letterario che su questa anomalia ha prosperato: il monologo travaglioso. Emozionante eh, per carità. Ma al MONOlogo della divinità è tempo di sostituire il DIAlogo tra le persone. A nessun uomo (politico, giornalista, arrotino) deve essere concesso il monopolio della verità.

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