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Margherita Dolcevita ringrazia sentitamente la Tebaide di Stazio

Creato il 09 giugno 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Resoconto di un esame.

Arrivo trafelata all’università dopo aver preso secchiate d’acqua, i miei capelli puliti, profumati e phonati sono molto contenti del trattamento ricevuto. Canonica pausa cacca prima dell’esame, l’emozione gioca brutti scherzi, ma non vi preoccupate, giro con in borsa il kit disinfestante postcacca per cui quando esco la toilette è più pulita di quando ci sono entrata. Mentre mi tiro su le mutande (slip maxi della Coop, sensuale come un’odalisca) succede il dramma: parte l’elastico. Si stacca completamente dalla mutanda, rimanendo attaccato solo alle cuciture laterali. Porca mignotta. Non so se ridere o piangere. Opto per un serafico silenzio carico di bestemmie.

Salgo le scale, mi metto davanti all’aula. Vicino a me ci sono le altre diligenti studentesse, tutte molto belline, carine, preparate, io sono tipo Shrek coi capelli bagnati e le mutande disastrate. Per fortuna che le mutande non le vede nessuno. Arriva tutta trafelata la Prof.

Assieme all’assistente iniziano a parlare di un loro conoscente, che ieri si è buttato sotto a un treno. Noi studentesse ci guardiamo terrorizzate e sgomente, vorremmo tanto avere dei maroni da grattare ma siamo tutte donne, per cui ci limitiamo a deglutire e a pensare positivo. A parte scaramanzie di pessimo gusto, è successo sul serio e insomma sono quelle cose che lasciano sempre un po’ così.

Dopo il solito appello infinito, cosa inspiegabile anche per i professori dal momento che non capiscono perché per un esame devono avere ottordici registri, iniziamo.

Margherita Dolcevita?

Sì sono io

Francesista o ispanista?

Francesista

Bene, vada prima dall’assistente

Obbedisco.

L’assistente non è una delle dottorande che avevo già visto, per fortuna. Sono convinta che più gli assistenti sono giovani più sono stronzi. Penso sia una sorta di rivalsa inconscia, non so spiegare, però io odio fare gli esami con degli assistenti di 25 anni che solo perchè fanno il dottorato credono di essere Joseph Bédier. Questa sembrava uscita direttamente dagli anni ’70, età indefinita, treccia di capelli neri e lunghi (generalmente io odio le trecce, sarà che c’è una del mio corso che ha sempre la treccia e ogni volta che la vedo mi viene voglia di tagliargliela, ma in questo caso stava bene, era una scelta sensata), vestiti colorati, bel sorriso, rossetto fucsia, giacca a fiori, mi mette allegria solo a guardarla. Prende nota che sono Margherita Dolcevita, sì proprio io, mi sorride e inizia.

Salve Margherita Dolcevita, mi parli del Lai di Narciso

Sì, allora il Lai di Narciso bla bla bla revival Ovidiano bla bla bla amore cortese bla bla bla la ninfa Eco diventa Danae bla bla bla i temi sono quelli della fin amor bla bla bla e poi stanno sempre male quando amano, e un giorno hanno i bollori, un giorno hanno freddo, e poi svengono quando dicono il nome dell’amato, insomma l’amore lo vivono proprio intensamente ecco

(ride)

(rido)

[domande e risposte varie]

Ecco, allora mi parli dei romanzi di materia antica

Sì, allora bla bla bla Roman d’Enéas bla bla Roman d’Alexandre bla bla bla la TEBAIDE DI STAZIO bla bla amore cortese bla bla bla spazio dedicato all’amore bla bla bla

Bene, un’ultima domanda per confermare il 30

Quali sono le lingue iberoromanze?

Portoghese, galego, spagnolo castigliano, catalano, francese, italiano…

Si fermi, ho detto iberoromanze!

Eh c’avevo preso gusto

Ehehehe, comunque sì, 30, vada pure dalla Prof a finire l’esame, arrivederci Margherita Dolcevita

Arrivederci, staying alive ah ah ah waterlooooo

[intermezzo musicale]

[non c'è stato durante l'esame, però ora mi serve]

Margherita Dolcevita ringrazia sentitamente la Tebaide di Stazio

Vado dalla Prof, mi chiede com’è andata, tutto ok Prof, davvero awesome, e inizia.

Ecco, allora mi parli dei romanzi di materia antica

… [è uno scherzo vero?]

Tutto bene?

Sì sì, sì, allora bla bla bla Roman d’Enéas bla bla Roman d’Alexandre bla bla bla la TEBAIDE DI STAZIO bla bla amore cortese bla bla bla spazio dedicato all’amore bla bla bla

[domande varie, risposte varie]

Ecco, legga, traduca e commenti questo pezzo del Roman d’Enéas

[parentesi, doverosa. Il francese medievale, anglo normanno, provenzale, di qualsiasi tipo, non si legge come il francese moderno. Si legge come si scrive, tranne qualche eccezione. Per cui "Onc nel vi mes ne nel conui" si legge esattamente ONC NEL VI MES NE NEL CONUI" (con l'accento sulla I finale). Fatelo e ditemi se non vi sentite ridicoli]

[proseguo]

Aincois parte terre soz moi
Et tote vive me transglote,
O feus del ciel m’arde trestote,
Que ge autre doigne m’amor,
Que ge promis a mon seignor;
Ge li donai, si l’ot et ait,
Ne l’an sera par moi tort fait;
Ge n’ai besoing d’autrui amer,
Que qu’il m’en estuisse andurer.
Ge n’ai que faire de cestui;
Onc nel vi mes ne nel conui,
Fors tant qu’en ai oi parler.
Eneas l’ai oi nomer….’
Quant l’an sovint, qu’el lo noma,
Ele nerci, si se pasma;
Por po que ele ne fu morte.

[traduco, anche in questo caso alla fine lei sviene, che palle 'ste donne del passato]

Bene, ora mi dica da dove deriva “Garder” che le confermo il 30

“Garder” non deriva dal latino, ma dal germanico “Warder”

Giusto, come quale altra parola famosa?

Guerra, viene anch’essa dal germanico, tanto che in inglese abbiamo “war”. Il latino “bellum” si usa solo come aggettivo, bellico, bellicoso…

Perfetto, le confermo il 30, va bene?

Sì sì grazie grazie, zumpapa zumpapa

Margherita Dolcevita ringrazia sentitamente la Tebaide di Stazio

Mentre esco mi bacio i gomiti e incontro l’assistente che mi mette una mano sulla spalla e con un sorriso a duecentodue denti mi dice “E’ andato tutto bene Margherita Dolcevita?”, “Sì grazie, arrivederci, grazie ancora”, probabilmente la cosa migliore della giornata, ancora meglio del 30, non sono abituata a questi sorrisi all’università.

Grazie alla Tebaide di Stazio, non so bene cosa sia (lei e il “Brut” di Wace, rifacimento dell’Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, saranno le uniche due cose che mi ricoderò a vita), però due volte la stessa domanda (alla quale sapevo rispondere) è culo, non c’è altro modo per definirlo.

Forse le mie mutande, in un impeto di preveggenza, erano già coscienti del culo che avrei avuto e si sono rotte anzitempo. E’ un’ipotesi interessante. Quasi quasi costruisco lo stemma mutandorum secondo il metodo di Lachmann, trovo l’archetipo dello slip maxi della Coop e assemblo tutta la tradizione mutandica. La filologia applicata alla vita quotidiana. E poi mi dicono che studio cose inutili.

(chi ha capito queste ultime righe vince una foto della borsa cinese)



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