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Maria Giovanna dalla Calabria a Ginevra per aiutare il mondo che soffre

Da Tabulerase

giovanna pietropaolo

I migranti lasciavano le nostre terre per fame, miseria e crudeltà padronale, in cerca di una faticata sopravvivenza e di dignità. Oggi se ne vanno dall’Italia (e ormai vivono all’estero quasi 5 milioni di italiani) persone, soprattutto giovani, che hanno studiato, che inseguono corsi postlaurea, che cercano di realizzare le loro ambizioni e i loro sogni dove è possibile: non qui comunque, dove il futuro di impegno, creatività e carriera pare non esistere o sembra precluso a troppi. “La mia non è stata una fuga da casa o dall’Italia. Volevo approfondire la mia formazione in un settore, quello del diritto umanitario, il cui centro è altrove”.
Maria Giovanna Pietropaolo, 25 anni, calabrese, minuta, occhi verdi, prima di tre sorelle, padre e madre avvocati, famiglia che vive a Vibo Valentia è, dice lei “cresciuta nell’ideale dei valori cattolici di impegno verso gli altri”. Si è laureata a Firenze in giurisprudenza, studiando con grandi internazionalisti come Luigi Condorelli, perché “la mia passione è questa, il diritto internazionale: poi sono stata ammessa all’Accademia del Diritto Umanitario Internazionale e dei Diritti Umani di Ginevra, che è un centro di eccellenza nel settore”.

Ha concluso il Master, adesso fa tirocinio, con stipendio, nel Comitato della Croce Rossa Internazionale, e in quell’ambito di impegno fervente e silenzioso, che evita ogni spettacolarizzazione, è diventata subito famosa: è infatti la prima italiana a vincere il prestigioso premio (anche in denaro) Henry Dunant (nel 2005 fu segnalata un’altra italiana, Gloria Gaggioli, oggi consulente legale della Croce Rossa, ex aequo con Philip Grant). È un premio che viene dato “a un lavoro accademico eccezionale che contribuisca ad approfondire e rinnovare l’impegno nel campo dei diritti umani”.

 

Fonte: repubblica.it

 

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