Alcune centinaia di persone stanno manifestando questa mattina a Casablanca e Rabat per reclamare delle riforme politiche e una limitazione del potere del Re, prima manifestazione nel paese dopo il debutto delle rivolte nel Maghreb. La confusione su questa manifestazione regna sovrana in quanto il principale movimento che ha organizzato la manifestazione si è ritirato ieri annullando la marcia. La manifestazione di questa mattina è opera dei rimasti gruppi che i giovani di Libertà e Democrazia hanna tacciato ieri, nella loro comunicazione stampa, come ”correnti d’obbedienza islamica e vicine alla sinistra radicale che volevano trasformare questa iniziativa pacifica conferendole un carico ideologico che non ci appartiene” . Le notizie di stamani parlano di un migliaio di persone che scandiscono slogan come “libertà, giustizia e dignita” e alcune bandiere e striscioni proclamano “Il re deve regnare e non governare” e “Il popolo vuole una nuova costituzione” mentre un gurppo di estrema sinistra chiede “meno poteri alla monarchia”. A Rabat, alcune centinaia di persone, 4.000 secondo gli organizzatori, stanno manifestando scandendo lo slogan “il popolo vuole il cambiamento”. Al momento nessun incidente è stato segnalato nelle due città e la polizia non è dispiegata sul posto. Nell’onda delle manifestazioni della Tunisia e dell’Egitto un gruppo di giovani marocchini aveva lanciato un appello su Facebook che aveva raccolto circa 4.0000 adesioni. Ma, ieri, alla vigilia della manifestazione, il movimento che era all’origine della manifestazione, aveva annunciato l’annullamento della stessa, evocando “divergenze ideologiche con una formazione islamica e dei gruppi di estrema sinistra”. L’organizzazione della gioventù del movimento islamico Giustizia e Benevolenza (radicali islamici) ha invece lanciato un appello perchè i dimostranti scendessero in piazza. L’appello a dimostrare era stato appoggiato da alcune ONG come l’Associazione marocchina dei Diritti Umani (AMDH) e da alcuni giornalisti indipendenti, che richiedevano “l’adozione di una costituzione democratica”. Al momento non è dato sapere se queste ONG stanno partecipando alla marcia. A Marrakech si sta svolgendo, nella zona di Bab Doukala, una manifestazione che conta circa 500 persone che, come a Casablanca e a Rabat, chiede che” il Re regni ma non governi”. I principali partiti politici non hanno aderito alla manifestazione e il primo ministro Abbas El Fassi del partito Istiqal si è pronunciato contro alla manifestazione. Per numerosi giornalisti stranieri presenti in Marocco oggi “l’illegalità è ancora presente sul territorio con il beneplacido della monarchia ma si è davanti ad una monarchia che sta cambiando e che ha creato uno spazio pubblico che non è perfetto ma che esiste”. Il Marocco è una monarchia costituzionale nella quale il re dispone di potere forte e nomina direttamente il primo ministro. Le autorità marocchine hanno sottolineato in diverse riprese che le manifestazioni testimoniano l’apertura poltica del paese e che i marocchini possono esprimersi liberamente, a condizione di non mettere a repentaglio gli interessi vitali del paese. Il ministro della finanza, Salahedine Mezouar ha giudicato positivo che i giovani marocchini si esprimano su Facebook ma ha dichiarato inoltre che “ tutti i sabotaggi, le rivolte illegali (…) rischiano di far perdere in qualche settimana (al Marocco) quello che abbiamo costruito in questi ultimi dieci anni ».
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