Qualche centinaio di persone, quasi tutti giovani, hanno organizzato oggi dei sit-in in diverse città del Marocco, come da programma. A Tangeri circa 150 giovani si sono radunati diverse ore prima che le forze dell’ordine intervenissero per disperderli, dopo che un gruppo di individui esterni al sti-in stavano iniziando con degli atti vandalici a distruggere beni comuni. Nessun ferito è stato registrato e nessun arresto da parte della polizia è stato effettuato. Fonti non ufficiali parlano invece di un fermo: si tratterebbe del giovane regista Hicham Ayouch, che stava riprendendo il sit-in non autorizzato e lui stesso non in possesso di nessuna autorizzazione a filmare sulla pubblica via. Da segnalare che a questo raggrupamento partecipavano anche alcuni elementi di Jammat Al Adl Walishssan (illegale in Marocco) e che comunque non era stato autorizzato. A Marrakech, qualche decina di persone appartenenti alla stessa Jammat (si tratta dello stesso gruppo che faceva capo alle persone che sono state arrestate l’altra settimana in Italia con l’accusa di finalità terroristica) hanno osservato un breve sit-in, anche questo non autorizzato dagli organi preposti, prima di essere dispersi nell’assoluta calma dalla polizia. Ieri una sessantina di persone si sono riunite a Tiznit, prima di essere dispersi dalle forze dell’ordine. Nessun ferito è stato segnalato e nessun arresto è stato effettuato, indicano fonti della polizia locale. A Rabat si sono riunite 1.500 persone per un flash-mob davanti al Parlamento, che non ha avuto nessuna conseguenza se non centinaia di cittadini presenti come spettatori. Fonti non confermate parlano di alcuni brevi scontri tra la polizia e alcuni manifestanti, tra cui l’ideatore del Movimento 20 febbraio, Oussama Khlifi, che avrebbe ricevuto un colpo in testa e alla mascella prima di perdere i sensi ed essere soccorso da u medico. Prossimo appuntamento con il Movimento 20 Febbraio è previsto per domenica 20 marzo ed ha come finalità quella di reclamare più democrazia e un cambiamento della Costituzione che limiti i poteri del re.