Materiaprima è un collettivo di designer che si propone come obiettivo un uso più attento della materia attraverso un percorso di produzione artigianale. Valorizzare la materia prima significa pensare ad oggetti che rispettino ed esaltino le peculiarità fisiche e non solo estetiche del materiale, ma anche progettare evitando eccessivi scarti di lavorazione avendo un rapporto più personale con il processo progettuale e artigianale in tutte le sue fasi.
In occasione della mostra Bla Bla, Materiaprima presenta dei progetti che nascono dal dialogo tra designer e falegname, che hanno come tema il legno e le sue varie fasi di lavorazione. Questo percorso porta i designer di Materiaprima a riallacciare quella connessione tra industria, designer e artigianato che è stato il fondamento dell’industrial design italiano. Tutti i più importanti design brand, si sono mossi da una sapiente artigianalità e sono riusciti a mantenerla legandola strettamente ad un’ottica industriale.
Come nasce l’idea di partecipare alla mostra Bla Bla?
La partecipazione alla mostra Bla Bla è stata la naturale conseguenza di un percorso progettuale che ci ha fatto incontrare con MilanoMakers.
La nostra volontà di trovare una strada alternativa alla produzione industriale, e quindi di essere in prima persona sia progettisti che artefici dei nostri lavori alla riscoperta di un rapporto fertile tra design, manualità e artigianato, ci ha portato a trovare un naturale punto di incontro con gli ideali da cui si muove Bla Bla.
Materiaprima – Cristian VisentinCome dice bene Michele De Lucchi, la mano è un ottimo strumento. In questo senso abbiamo voluto ricominciare da capo, ritornare alle radici del lavorare con le mani nel plasmare, tramite il filtro della progettazione e del design, la materia prima.
Come mai avete scelto il legno come materiale d’elezione?
Il collettivo si propone di affrontare di volta in volta diverse materie prime: quest’anno abbiamo scelto il legno perché riteniamo sia la materia prima per eccellenza. Di conseguenza in un ottica di ritorno alla radice del fare con le mani, ci è sembrato molto spontaneamente il materiale più adatto e allo stesso tempo quello che ci avrebbe permesso di intervenire più direttamente e senza filtri o intermediari. Il nostro intento è, nelle prossime edizioni di MateriaPrima, di affrontare diversi materiali, dal vetro al metallo, dalla ceramica alla pietra.
Materiaprima – Jorge NageraMettendovi dal lato del pubblico, quale credete che sia l’aspetto più interessante della mostra?
Mettendomi nei panni di un visitatore, non sarei tanto interessato all’aspetto di mera autoproduzione: di questo ci sono esempi eccellenti in Europa, da parecchi anni paesi come l’Olanda e su, continuando al nord, sono maestri di quel percorso sperimentale e di progettazione che porta i designer a confrontarsi fin da subito con il mercato e la manualità.
Materiaprima – Tommaso BistacchiIn questo, il design italiano arriva tardi, vuoi per mancanze strutturali e vuoi per differenza culturale. Il valore aggiunto, e quindi l’interesse per la mostra, crediamo sia appunto la riscoperta del legame forte ed intimo tra designer e artigiano. Un legame tra progettista e bottega artigiana che è allo stesso tempo affascinante e unico.
Rispetto ad altri paesi, abbiamo una cultura artigiana di altissimo livello, seconda a nessuno, ma che negli anni è stata un po’ messa in secondo piano rispetto al mito del boom industriale e di un consumismo sfrenato.
Mettendomi nei panni del pubblico sarei appunto interessato a vedere come i designer italiani possono riscoprire e valorizzare il lavoro artigiano, nell’ottica di trovare una nostra strada maestra invece che inseguire gli esempi di altri.