Su Tempi la giornalista Benedetta Frigerio – che sul suo profilo Twitter si definisce «cattolica bambina e ciellina» – dedica un articolo alle accuse mosse al Collegio nazionale degli psichiatri inglesi «per aver omesso dei dati durante le consultazioni sul matrimonio gay avvenute di recente fra i medici, il governo e la Chiesa anglicana». Ad accusare gli psichiatri inglesi è la Core Issues Trust che nell’articolo è definita come «organizzazione no-profit inglese di psichiatri, terapeuti e ministri». Dal loro stesso sito si legge che Core Issues Trust è «una missione non-profit cristiana per sostenere uomini e donne con problemi di omosessualità che volontariamente cercano il cambiamento di preferenze ed espressioni sessuali».
Core Issues Trust è affiliata alla Evangelical Alliance ed a Live in Christ e non supporta il matrimonio omosessuale perché ritiene «che la manifestazione sessuale al di fuori del matrimonio tra un uomo e una donna e la manifestazione genitale omosessuale non è la volontà di Dio per il suo popolo». Per questo motivo, come si legge nella loro Vision Statement, Core Issues Trust «cerca di fornire supporto per gli adulti danneggiati e feriti a livello relazionale e sessuale che cercano interezza e desiderano camminare in obbedienza al Vangelo di Cristo». Quindi, come scritto nella Core Values Statement, l’organizzazione ritiene che «un sano amore di sé basato su Cristo sia la base di una buona relazione con gli altri», giudica l’attività «che comprende l’impulso omosessuale, in entrambi gli uomini e le donne, come un impulso riparativo che mira a realizzare la totalità, che può essere coltivata in modo centrato su Cristo» ed inoltre è del parere che «la sufficienza della Parola di Dio, la comunione dei credenti ed il sostegno di terapisti professionali permettano all’individuo ferito relazionalmente e sessualmente rotto per trovare pienezza e compimento in Cristo».
Nonostante Benedetta Frigerio definisca la Core Issues Trust come una «organizzazione no-profit inglese di psichiatri, terapeuti e ministri» nel sito della stessa organizzazione non c’è nessun elenco di psichiatri o terapeuti che facciano parte della stessa.
Il documento d’accusa della Core Issues Trust al Collegio nazionale degli psichiatri inglesi è firmato da Peter May e da Dermot O’Callaghan ed è indirizzato alla professoressa Sue Bailey, presidente dello stesso Collegio. Ci si aspetterebbe che tali critiche vengano mosse da altri psichiatri o psicologi ma – dallo stesso sito di Core Issues Trust – si può leggere che Dermot O’Callaghan è un «Church of Ireland Lay Reader» (predicatore laico della Chiesa d’Irlanda). Più difficile trovare il curriculum di Peter May nel sito stesso di Core Issues Trust: alcune informazioni vengono dal sito del Parlamento britannico dove apprendiamo che ha trent’anni di esperienza come medico generico a Southampton ed ora è in pensione mentre il sito della Christian Medical Fellowship aggiunge che è un membro del Sinodo generale della Chiesa anglicana.
A parte l’articolo di Tempi la stampa britannica ha praticamente ignorato la posizione di Core Issues Trust: forse perché le accuse mosse al Collegio nazionale degli psichiatri inglesi da parte di un’organizzazione di cui si ignora persino chi siano i suoi membri e che crede che l’omosessualità «non è la volontà di Dio per il suo popolo» in un documento firmato da un predicatore laico e da un medico generico in pensione non sono rilevanti nel dibattito esistente sul matrimonio omosessuale?
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