A Beaver Creek Matteo Marsaglia, il romano trapiantato da molti anni a Sansicario, aveva vinto e la sua affermazione non la si poteva che definire una lieta sorpresa. Oggi ha centrato, sempre in Supergigante, il secondo gradino del podio, sulla classica Saslong della Val Gardena. Una seconda piazza che, se analizzata in modo profondo, vale più del successo americano. Dimostra infatti che Matteo non è una meteora e che il centro pieno in America era la reale fotografia della raggiunta condizione, psico-fisica di campione. Il 2013 di Marsaglia si preannuncia dunque di grande spessore e a questo punto nulla può essergli d’impedimento a cercare altri successi e, perché no, la conquista della Coppa di specialità. Nel clan azzurro degli uomini jet la soddisfazione è palpabile. Ormai tutti, avversari in primis, si sono resi conto che l’anno in corso vedrà sempre gli italiani tra i protagonisti della velocità, supergigante e discesa libera. Terzo, infatti, alle spalle di Matteo Marsaglia, si è piazzato il redivivo Werner Heel, reduce da due quinti posti. La vittoria, annunciata, è andata al norvegese Svindal che ha rifilato oltre un secondo al primo azzurro, favorito anche dal tracciato disegnato dal suo allenatore. Uno Svindal che ora capeggia con sempre maggiore autorità la generale di Coppa, con 540 punti. In una pista che non gradisce particolarmente ha centrato un buon 10° posto finale Christof Innerhofer, che alla vigilia aveva detto di accontentarsi di un piazzamento tra i migliori 15. Da salutare con soddisfazione anche il 13° posto di Dominik Paris, specialista della discesa. Domani si torna in gara, proprio in discesa, condizioni meteo permettendo (è prevista neve). Gli organizzatori faranno di tutto per mettere in scena la prova, magari con due manche sprint qualora non fosse possibile partire dall’alto.
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