Si chiudono con la vittoria di Matteo Renzi le primarie nei circoli del Pd. Questi i risultati: Renzi 46,7% dei voti, Gianni Cuperlo al 38,4%, Pippo Civati 9,19% e Gianni Pittella si attesta attorno al 6%.
Questi gli esiti comunicati dal responsabile dell’organizzazione del Pd, Davide Zoggia, il quale tuttavia precisa che “Esistono vari ricorsi, almeno due o tre”. Discorso particolarmente significativo per ciò che riguarda la provincia di Salerno che, con i suoi 12.000 elettori, potrebbe ancora influenzare il risultato decisivo, qualora il ricorso dovesse essere accolto.
Se tale ipotesi non dovesse verificarsi, però, non sembrano esserci dubbi sull’identità del vincitore: il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, stacca di otto punti percentuali quello che pareva essere l’avversario più ostico, Gianni Cuperlo.
Lo stesso deputato del Pd ammette la sconfitta, ma non risparmia un commento a caldo, negando che Renzi rappresenti un cambiamento, quanto piuttosto “Riproduce il ventennio che vorremmo lasciarci alle spalle”.
La vittoria del sindaco di Firenze giunge al termine di una lunga battaglia di cifre che pareva doversi giocare talvolta sui decimali, spesso discordanti, a seconda che provenissero dai sostenitori di Renzi o dal comitato in favore di Cuperlo.
Lo stesso Renzi, ospite al programma televisivo “Che tempo che fa”, ha commentato tale discrepanza nella serata di ieri, sottolineando il proprio vantaggio, stando ai dati a sua disposizione.
Renzi non ha tuttavia ottenuto la maggioranza assoluta, pur avendo totalizzato buoni risultati nelle province del centro-nord (con punte di 70% nella provincia di Pistoia) e nelle città di Napoli e Firenze.
Le restanti grandi città italiane, Milano e Roma in primis, hanno invece espresso la propria preferenza per Cuperlo, mentre Civati ha decisamente sfondato nella città di Foggia.
In attesa della seconda fase congressuale, Massimo Dalema azzarda una previsione, sostenendo che, qualora dovessero ripresentarsi alle urne i medesimi elettori “Ci saranno sorprese”, mentre “Se invece voteranno anche 700-800 mila elettori del Pdl o di Cinque Stelle le cose cambieranno”.