Quando pensavo alle Mauritius mi venivano in mente solo resort extralusso, spiagge bellissime e viaggi di nozze. In questi giorni ho scoperto che Mauritius è tutto questo, ma non solo. C’è tutta la parte dell’entroterra da scoprire e qui si trova la via del tè (Route du Thé). Il percorso è in realtà un viaggio attraverso la storia e la cultura dell’isola, i cui segni della dominazione coloniale prima inglese poi francese e olandese sono ben visibili anche nelle abitudine di tutti i giorni, come quella di bere tè alle 5 di pomeriggio.
Se volete c’è anche un ristorante omonimo vicino alla piantagione di Bois Cheri. Non ci sono tante ricette a base di tè perché, come mi ha spiegato la chef mauritiana Vima Nairranen, questa bevanda viene gustata tradizionalmente a colazione e alle 5, rigorosamente con il latte (anche se in questo George Orwell non è proprio d’accordo, come abbiamo visto). Qualche piatto però ve lo voglio segnalare: insalata con vinagrette al tè tra gli antipasti, gamberi al tè esotico o pollo al tè verde di Bois Cheri tra i piatti principali e, per finire, sorbetto al tè o panna cotta alla papaya con gelatina al tè.
E da bere? Naturalmente c’è la carta dei tè: tè nero, tè verde, tè alla vaniglia (altro prodotto tipico di Mauritius di cui è possibile visitare le piantagioni), esotico, aromatizzato al cocco, al bergamotto (Earl Grey) o al gelsomino.
La via del tè si conclude con la visita a Saint Aubin, distilleria di rhum. Del resto uno dei cocktail proposti dal ristorante Bois Cheri è il Santo Cheri a base di rhum bianco e tè freddo.
Penisola Le Morne, Mauritius