da Micromega
MATTEO PUCCIARELLI – Me dici Roma, te dico vota Sandro
Roma, opzione uno: il candidato della destra maneggiona e incapace, Gianni Alemanno; opzione due, il candidato del centro calce e martello, Alfio Marchini; opzione tre, il candidato del centrosinistra che una volta eletto risponderà agli stessi interessi di cui si fanno garanti Alemanno e Marchini, Ignazio Marino; opzione quattro, il candidato di sinistra che ti offre un’altra visione della città, Sandro Medici – guardacaso il più squattrinato.; opzione cinque, il candidato a Cinque Stelle un po’ law, order & scontrini, Marcello De Vito il tutto fumo e niente arrosto. La candidatura di Medici è una bella notizia per la sinistra, per quella sinistra che immaginiamo e spesso non riusciamo a trasformare in un qualcosa di concreto, attuale e magari coerente. Basta leggersi una delle sue interviste, scorrere il suo programma, conoscere un po’ le biografie dei suoi candidati, per rendersi conto che stavolta è possibile recarsi al seggio senza turarsi il naso, senza dover ingoiare i soliti rospi, il solito atteggiamento compromissorio e democristiano che a Roma – essenza d’Italia – regna dappertutto.Per Medici parla l’esperienza amministrativa del passato, soprattutto. Quando la radicalità è riuscita a trasformarsi in azione di governo, seppur in piccola scala. E allora perché non riproporre a livello locale – anche se si parla della Capitale – un’alternativa forte? Congelamento del debito, aumento dei servizi pubblici e a minor prezzo, riqualificazione del patrimonio immobiliare dismesso, partecipazione democratica, diritti civili e benecomunismo: proprio da Roma può ripartire un modello politico e culturale di sinistra, per la sinistra. «Mi piace Medici, ma voto Marino sennò poi vince Alemanno», è un must del momento. Ma arriverà mai quel giorno in cui si voterà per un programma e non per appartenenza a un “centrosinistra” che è tale ma solo a livello nominale? Un (piccolo) atto di coraggio, perlomeno in cabina elettorale, non ha mai fatto male a nessuno. PS. Stesso augurio di voto faccio a Pisa. Dove Francesco Auletta corre per “Una città in comune”, in alternativa a centrodestra, centrosinistra e M5S. C’è vita a sinistra. Basta volerla vedere. In bocca al lupo a Ciccio (e forza Livorno).
Matteo Pucciarelli
23 maggio 2013