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Me ne frega un Fico: voglio il test!

Creato il 09 luglio 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Test del Dna per accertare la paternita’: periodo di boom in Europa ed, a quanto pare, soprattutto in Italia. Richiesta sollecitata, quasi sempre, da presunti padri assai dubbiosi di essere artefici di una gravidanza – almeno per loro – tutt’altro che desiderata. L’ultimo a manifestare la volonta’ di appellarsi al test decisivo Mario Balotelli, famoso, forte e stravagante calciatore del Manchester City e della nazionale italiana. La controversa storia d’amore con la prorompente show-girl Raffaella Fico si e’ conclusa agli inizi di aprile, ma solo qualche giorno fa lei ha fatto sapere di attendere da oltre tre mesi un figlio dal nerboruto attaccante di colore, nato a Palermo ventidue anni fa.

Me ne frega un Fico: voglio il test!
Se sia stata la Fico a telefonargli qualche ora prima di Italia – Germania per comunicargli la notizia, gasando a tal punto Super Mario da fargli mettere a segno la doppietta che ha steso i tedeschi in semifinale, o se – come asserisce Balotelli – solo sua premura cercare conferma di un qualcosa riferitagli da terzi, e’ argomento che appartiene alla materia del gossip. Fatto certo e’ che la Fico vuole orgogliosamente dare il nome Balotelli al nascituro; mentre lui (che non sembra intenzionato a tornare con la modella napoletana) ritiene disdicevole un silenzio cosi’ lungo e dichiara di essere pronto ad “assumermi tutte le responsabilita’, quando avro’ le prove certe della paternita’”.

Dalle forche caudine dell’incidente da letto – vero o artefatto – sono gia’ passate numerose celebrita’. Maradona, Justin Bieber, Cristiano Ronaldo (che ha dovuto riconoscere un bimbo partorito da una madre misteriosa), Eddie Murphy, Mel Gibson, Alberto di Monaco, tutti costretti a riconoscere i rispettivi figli.

Ma, che si sospetti l’infedelta’ della moglie o si voglia evitare di trovarsi incastrati dall’ex fidanzata o dall’avventura di una notte, i test di paternità in Italia sono in costante crescita. Quelli “fai da te” – ovviamente senza alcun valore legale – nel 2011 erano aumentati del 15% rispetto ad un anno prima. Ed il trend attuale e’ comunque in salita. E cresce pure, purtroppo, il numero dei figli illegittimi: circa il 15% dei test svelano l’assenza del rapporto di parentela tra il padre (presunto) ed il bambino.
Il test “fai da te” e’ molto semplice: basta un capello (strappato ma non caduto), o in alternativa un mozzicone di sigaretta, uno spazzolino da denti o anche un chewing gum senza zucchero masticato. Il reperto va inviato a uno dei tanti laboratori facilmente rintracciabili in Rete e il risultato arriva dopo qualche tempo, in busta chiusa e anonima. Negli Stati Uniti il kit di paternita’ si acquista, addirittura, al supermarket per poco piu’ di 16 dollari.

Diverso e’ il caso del test valido legalmente ed utilizzabile in giudizio per dispute su eredita’ ed alimenti, test che richiede l’assenso di entrambi i genitori in caso di analisi del DNA di un minore.

 Francesco Rella @Fallosapere


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