Non avevamo dubbi che sarebbe successo: l’ultimo tweet è di nove minuti fa, e lascia tranquillamente pensare che Megaupload non sia definitivamente morto. Anzi.
Nessun nome, nessuna rivendicazione ufficiale (e vorrei ben dirlo), niente di niente. L’unica cosa che ci viene chiesta è di condividere il più possibile.
Capitemi, non sto inducendo nessuno a infrangere i diritti d’autore, è soltanto che… non mi spiego come un servizio perfettamente legale sia stato oscurato. Non ho assolutamente nulla da recriminare riguardo ai “presunti fini” di questa operazione tutela-copytight, anche gli artisti sono lavoratori ed è giusto che vengano danneggiati il meno possibile, ma… ma sono convinta che i motivi reali degli arresti e degli oscuramenti delle ultime ore siano ben altri, e che dietro ci sia celato qualcosa di ben più “complicato”. E’ tutto troppo, troppo radicale.
Per la prima volta mi ritrovo a perdere la mia imparzialità online, e mi schiero apertamente con i pro-megaservices. Ed è per questo che vi riporto a lettere cubitali l’indirizzo IP – senza aver associato nessun dominio per ovvie ragioni - del (ci si augura) nuovo Megaupload, che per il momento espone soltanto un messaggio di rinascita, ma che sono sicura sostituirà degnamente il suo gemello.
Purtroppo non posso garantirvi se e quanto durerà online, ma la speranza è l’ultima a morire e questo articolo sarà aggiornato ad ogni novità a riguardo.
Diffondete il verbo (ma non inserite dati sensibili, il phishing è sempre dietro l’angolo).
[edit, h 13.55] anche questo URL, al momento, risulta down. Ciò è probabilmente dovuto al sovraccarico.
http://109.236.83.66
[edit, h 16.25] l’URL precedente ha iniziato a rispondere di nuovo. Intanto è “risorto”