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Meglio il fondo del bicchiere

Da Villa Telesio

meglio il fondo del bicchiere

frammenti sparsi

A cena con tutti gli apostoli,
il musicista, il pittore, il giornalista, il letterato, il politico
uno forse prete,
Schivo disse: “Io non scrivo poesie”.

“Ne hai i cassetti pieni, Schivo”
“Eh vero, io ne ho lette pure un paio”
“Carine. Già, strane ma carine”
“Poi io sai, io le poesie non le capisco”
“Eh che volete, sarà un mio limite”
“Sono….diciamo surreali eh, vero Schivo?”

Nel frattempo mandibole masticavano
stanche.

“Bisognerebbe essere dei tossici
per riuscire ad ascoltarvi”, pensò Schivo.

“Bisogne…”. Si fermò.
“Come hai detto Schivo?”
“Niente”
“Ecco, ora fa il nichilista”

“Glu glu”, disse Schivo.

Un insetto provava a infilarsi dentro il suo riso.
Il pittore disse qualcosa di banalissimo.

“Suonaci qualcosa”,
chiesero al musicista.

Qualcuno si scoprì puttana
(la musica ha questo effetto primitivo)
altri si versarono da bere.
Qualcuno fece un sorrisino.

Quando Schivo provò a parlare (su richiesta)
di un poeta che nessuno aveva mai letto,
se non sui diari del liceo,
qualcuno fece un altro sorrisino.

“Fottetevi”, pensò Schivo.

Il pittore accese un fuoco con uno scottex.

Schivo pensò ai falò in spiaggia,
e disse: “Cazzo”.

Una ragazza, che non conosceva,
lo guardò male.
Lui le disse: “Hai qualcosa contro i poeti?”


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