Melo Anthony, professionista esemplare

Creato il 28 novembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Il draft del 2003 è stato uno dei più ricchi di talento dell’ultimo decennio, con l’ingresso fra i professionisti di molti giocatori che sono stati i punti di riferimento delle rispettive squadre fino ad ora.
3 delle prime 5 scelte, oggi giocano insieme nei Miami Heat, con risultati non ancora vicini alle aspettative, ma noi vogliamo fare una piccola analisi in merito alla scelta numero 3 di quel draft: Carmelo Anthony.
Melo è uno dei giocatori più forti della Lega fin da quando ha iniziato a farne parte, un ragazzo semplice, non si sente parlare molto di lui se non per meriti guadagnati sul campo o per la sua storia d’amore con la presentatrice di MTV Lala, con cui ha avuto uno splendido bambino.
I Denver Nuggets nel 2009 sono riusciti a giocare le finali di Conference, cosa che non succedeva dal 1985 e Carmelo è certamente uno dei motivi principali, visto che dal 2003 i Nuggets sono sempre andati ai playoffs. Durante questi anni, la dirigenza dei Nuggets ha saputo amministrare abbastanza bene il roster e dalle Rocky Mountains sono passati molti giocatori che hanno dato un grosso contributo per il raggiungimento dei risultati per i quali ognuna delle 30 franchigie ogni anno lotta.
Questi risultati, dopo più di 7 anni, sembrerebbero proprio non bastare.

Denver è una squadra che ad Ovest non è ancora in grado di competere con le altre potenze e sta vedendo altre squadre più giovani rinforzarsi e raggiungere il suo livello. Per questo motivo, da un po’ di tempo sembra che l’unica soluzione per Carmelo sia quella di cambiare aria e dare il proprio importantissimo contributo ad una squadra che riesca a soddisfare non solo il conto in banca, ma anche la fame di vittorie importanti.

Sappiamo tutti quali squadre cercheranno di accaparrarselo: una su tutte sono i Nets, che nel 2012 saranno a Brooklyn e che in assoluto sono la squadra che sta restaurando di più. L’eventuale scambio probabilmente coinvolgerebbe anche Utah e Charlotte, ma quello che davvero interessa a Denver sono le scelte al draft, perchè è indubbio che la partenza di Melo significherebbe una totale ricostruzione.
Come i Nets, anche i New York Knicks sarebbero molto interessati a mettere a disposizione di D’Antoni un altro All-Star come Anthony in coppia con Stoudemire, ma la trade potrebbe, purtroppo, coinvolgere anche il nostro Danilo Gallinari, merce preziosa che la squadra del Colorado avrebbe già richiesto.
Denver vorrebbe infatti evitare di perdere il giocatore come Cleveland ha fatto con LeBron e cioè senza guadagnarci nulla.
Sarebbe già pronto infatti il contratto da 65 milioni per 3 anni che garantirebbe loro di poter “vendere” il giocatore e non solo lasciarselo sfuggire, ma il giocatore ha dichiarato di non voler ancora firmare questo contratto.

L’eventuale addio di Melo potrebbe essere interpretato in vari modi, ma a meno di scenate e incredibili penosi tentativi di scaricare colpe come quelli di Dan Gilbert nei confronti di James, Carmelo dovrebbe rimanere nel cuore dei tifosi, in quanto purtroppo pare che gli scarsi successi dei Nuggets non siano colpa di nessuno, ma solo merito degli avversari.
Carmelo ha giocato splendidamente praticamente sempre negli anni. Sicuramente non è mai stato decisivo come Bryant, ma se fosse solo questa la pecca, nessun altro lo è stato dai tempi in cui l’attuale proprietario dei Bobcats si faceva fotografare in pose delle quali sono ancora tapezzate le stanze di tutti gli amanti del basket.
Anthony quindi, non se ne andrà da Denver come James da Cleveland, nemmeno come Carter da Toronto (incolpando palesemente la dirigenza di non aver mai saputo costruire una squadra degna di tale nome) ma probabilmente nemmeno come Iverson da Philadelphia, restando cioè nel cuore di tutti per aver letteralmente trascinato con il sangue una “squadretta” fino alle finali.

L’etica del lavoro e la grandissima professionalità che sta mostrando Melo (25.2 punti, 8.9 rimbalzi e 3.6 assist), farebbero quasi pensare che l’idea che se ne debba andare da Denver sia solo un pensiero di tutti, ma che non avverrà mai.
Eppure, nella NBA l’obiettivo è quello di vincere il titolo, non quello di fare tanti punti, quindi Melo deve valutare se restare a Denver con il rischio che non succeda mai nulla e trovarsi a 30 o più anni a cambiare maglia solo per l’anello oppure se iniziare il cambiamento da ora ed atterrare in una nuova città dove poter costruire con calma delle solide fondamenta.

Ha talento, punti, rimbalzi, assist, giocate spettacolari e può fare canestro in ogni modo, uno di quei giocatori che chiunque vorrebbe. Non resta che osservare e fantasticare finchè non verrà fuori la firma decisiva, ma nel frattempo Carmelo Anthony sta ancora tenendo per mano i suoi Nuggets e al momento la striscia è di 3 vittorie consecutive.


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