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Melo sfonda, S. Antonio passa. Boston, la dozzina è servita

Creato il 17 dicembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

Gli Spurs vincono 113-112 a Denver: decide un fallo in attacco di Anthony sull’ultima azione. I Celtics battono Atlanta e allungano a 12 la striscia positiva. New Jersey supera Washington con Harris

Lo show finale di Manu Ginobili regala a San Antonio una sudatissima vittoria a Denver. Boston supera Atlanta con un gran secondo tempo e allunga a 12 partite la striscia vincente. New Jersey ritrova il successo dopo 8 gare battendo Washington, sempre sconfitta in trasferta.

Carmelo Anthony, 31 agli Spurs ma l'errore decisivo. Ap
Carmelo Anthony, 31 agli Spurs ma l’errore decisivo

New Jersey Nets-Washington Wizards 97-89

La grinta di Devin Harris restituisce il successo perduto ai Nets (7 vinte-19 perse in stagione). Il play, che aveva convocato un meeting con i compagni prima della gara, prende per mano New Jersey, trascinandola alla prima vittoria dopo 8 sconfitte di fila nonostante una serata da 40,5% dal campo. “Sa di avere una grossa responsabilità qui – ha detto coach Avery Johnson di Harris -. Prima della gara ha caricato i compagni e loro hanno risposto”. Tra quelli che lo hanno fatto meglio, infliggendo a Washington (6-18) la 13ª sconfitta su 13 esibizioni fuori casa, Kris Humphries e Brook Lopez: i due lunghi di casa mettono insieme 30 punti e 22 rimbalzi, propiziando il 52-37 con cui i Nets dominano sotto i canestri. New Jersey parte fortissimo, e grazie a 7 punti di Lopez vola sul 22-6 a 3’52″ dalla prima sirena. Young dalla panchina prova a risvegliare Washington, ma Lopez e Outlaw (10 punti nel parziale) portano i padroni di casa sul 32-17 al 12′. I Nets dominano e toccano il 48-25 a 4’46″ dal riposo, i Wizards (ancora senza l’infortunato rookie John Wall) provano a reagire ma tornano negli spogliatoi sotto 55-38. I padroni di casa rallentano in avvio di ripresa e gli ospiti ne approfittano per rifarsi sotto. Young a 3’43″ dalla terza sirena riduce a 5 i punti da recuperare (66-61): New Jersey tiene e inizia l’ultimo quarto da 74-67, ma con un 8-1 in avvio di periodo Washington agguanta la parità sul 75. Lopez dalla lunetta e Harris (12 punti nel parziale) rimettono in moto i Nets, che tengono il naso avanti senza riuscire però a scappare. I Wizards sognano quando Arenas confeziona l’88-87 con 1’47″ da giocare, ma gli ospiti tirano 1/7 dal campo in quel che resta della gara, mentre i padroni di casa con Harris e Outlaw dalla lunetta costruiscono i punti buoni per vincere.

New Jersey: Harris 29 (6/20 da due, 1/5 da tre, 14/17 liberi), Lopez 18, Outlaw 13. Rimbalzi: Humphries 17. Assist: Harris 9
Washington: Young 22 (5/11, 1/3, 9/10), Arenas 19, Thornton 18. Rimbalzi: Booker 9. Assist: Arenas 9

Paul Pierce fermato fallosamente da Josh Smith. Ap
Paul Pierce fermato fallosamente da Josh Smith

Boston Celtics-Atlanta Hawks 102-90

Dagli Hawks agli Hawks. Boston si conferma la squadra più calda dell’Nba, portando a 12 la striscia di vittorie consecutive dopo aver sconfitto Atlanta, la squadra da cui i Celtics hanno iniziato la loro serie d’oro. Ma se quella del 22 novembre in Georgia era stata una passeggiata, al TD Garden Pierce e compagni, orfani anche di Rondo (distorsione alla caviglia, ne avrà per un paio di settimane), conquistano la vittoria con una ripresa da 58 punti e solo 2 rimbalzi offensivi concessi agli avversari dopo gli 8 del primo tempo. In attacco si scatena Ray Allen (1 punto nel primo tempo, 17 nella ripresa), aiutato da Davis e ispirato da Pierce (7 assist nei secondi 24′). Atlanta, orfana di Joe Johnson e Jamal Crawford, trova il massimo stagionale di Marvin Williams e 44 punti dalla panchina, ma Josh Smith incappa in una gara pessima (0/8 dal campo) e così fermare gli scatenati Celtics diventa impossibile. “Sappiamo cosa serve per vincere – ha detto Big Baby Davis -, ma vogliamo affrontare una gara alla volta”. Spinta da Williams, Atlanta prova a mettere in difficoltà da subito la migliore squadra della Eastern Conference, compensando un primo tempo da 36% dal campo con 5 rimbalzi offensivi. Boston chiude il primo quarto avanti 22-20, ma coi punti dello scatenato Teague gli Hawks toccano il 33-26 3′ dentro il secondo periodo. I Celtics tornano a contatto grazie ai punti di Davis (10 nel primo tempo), e metteno la freccia, complici 4 palle perse da Atlanta negli ultimi 3′ del tempo, con un 10-2 che vale il 44-43 all’intervallo. L’ispiratissimo Pierce con i suoi assist spettacolari rimette in moto Allen nel terzo quarto e Boston prova a scappare: a 1’15″ dalla sirena sono avanti 75-65. Pachulia e Powell lanciano la rimonta ospite, quasi completata (77-75) in avvio di ultimo quarto da Teague. Boston però ha ancora tantissime energie: la difesa tiene Atlanta all’asciutto dal campo per quasi 6′, l’attacco si scatena e quando gli ospiti ritrovano il canestro (con Williams a 4’36″ dalla fine) i punti da recuperare sono diventati 11, troppi contro questi scatenati Celtics.

Boston: Allen 18 (5/7, 2/6, 2/2 tl), Davis 18 (8/15, 2/2 tl), Garnett 17. Rimbalzi: Garnett 14. Assist: Pierce 10 Atlanta: Williams 26 (8/12, 1/3, 7/9 tl), Teague 18, Bibby 11. Rimbalzi: Horford 7. Assist: Bibby 8

Devin Harris contro Kirc Hinrich e Gilbert Arenas. reuters
Devin Harris contro Kirc Hinrich e Gilbert Arenas

Denver Nuggets-San Antonio Spurs 112-113

Quattro decimi alla fine: Carmelo Anthony si avvia verso il canestro del sorpasso, ma sulla strada verso la gloria si scontra con Manu Ginobili. Gli arbitri non hanno dubbi: fallo in attacco, scelta che consegna agli Spurs la settima vittoria consecutiva e il miglior record della lega con 22 vinte e 3 perse. “Dovevo essere in quella posizione – ha commentato a caldo l’argentino -. Sapevo quello che avrebbe fatto Melo, così sono andato sotto il canestro. La chiamata degli arbitri è stata una scelta ovvia, il fallo in attacco era piuttosto evidente”. Ginobili aveva già fatto la magia a 4” dalla fine, trovando con un gioco di mani impossibile quello che poi si è rivelato il canestro vincente. “Ma aver preso quel fallo è stato molto più importante”. Il Pepsi Center, che ha accolto con una bordata di fischi l’ultima chiamata arbitrale, ha visto i Nuggets (15-10) perdere per la prima volta dopo 10 successi consecutivi nonostante la terza gara di fila con almeno 30 punti di Anthony, che avrà anche la valigia in mano ma vuole lasciare il miglior ricordo possibile ai tifosi di Denver. I Nuggets chiudono il primo quarto sul 37-28 grazie a un 7/8 al tiro negli ultimi 4’, poi toccano il +12 (40-28) in avvio di secondo. Gli Spurs ricuciono con Parker (18 punti nel primo tempo), ma non riescono a completare la rimonta e Denver torna negli spogliatoi avanti 60-57. Il sorpasso arriva nella ripresa, con un 7-0 aperto dal 24° punto di Duncan che lancia San Antonio per la prima volta in vantaggio (77-76) a 3’23” dalla terza sirena. Le due squadre si rincorrono, gli ospiti chiudono il parziale avanti 85-84 ma Smith in avvio di ripresa porta Denver sull’88-87. Poi si sveglia Ginobili, che con 7 punti in 64” secondi (ne aveva segnati 5 nei precedenti 38’) lancia l’8-0 Spurs. San Antonio è sul 106-99 a 3’38” dalla fine, ma Denver ha ancora energie e con lo show di Anthony (canestro, palla rubata a McDyess e nuovo canestro) vola sul 112-111 a 7” dalla fine. La vittoria numero 1002 di coach Karl sembra alla portata, ma Ginobili fa il fenomeno e zittisce il Pepsi Center.

Denver: Anthony 31 (9/19, 1/1, 10/14 tl), Afflalo 20, Nené 19. Rimbalzi: Anthony 9. Assist: Lawson 7.
San Antonio: Duncan 28 (12/18, 4/6 tl), Parker 24, Ginobili 16. Rimbalzi: Duncan 16. Assist: Parker 9.

tratto da Gazzetta.it



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