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Memoria struggente, giornata di tango…

Creato il 26 gennaio 2011 da Giorgiofontana

Una data da non perdere è la Giornata della Memoria e la data in questiono cade il 27 gennaio.
Alle ore 17 di quella data a Torino l’associazione Etnotango organizza con il Patrocinio e sostegno di Circoscrizione 8 e l’avvallo della Comunità Ebraica di Torino una giornata in pieno San Salvario sulle commistioni tra ebraicità e tango argentino.
Il titolo è “Yiddish EtnoTango” e avrà la sua localtion presso gli spazi esterni e interni della Casa del Quartiere di via Morgari 14 ; l’Ingresso è libero.
Una kermesse di ben 8 ore che coinvolge i tangueros e la gente del territorio sulla cui materia palpabile e non Monica Mantelli, l’anima di Etnotango, ha gentilmente risposto ad alcune mie curiostà.

Memoria struggente, giornata di tango…

Credo che per tutti sia difficile associare all’ebraicità il tango, un po’ come dire ,il diavolo e l’acqua santa…

La verità è che ognuno ha il suo tango… , anche gli Ebrei! Forse non tutti sanno che a Buenos Aires gli ebrei emigrati da Russia, Polonia e Ucraina ma anche i sefarditi dalla Spagna hanno lasciato una importante traccia musicale e testuale nel complesso fenomeno “tango”.
La musica di alcuni tanghi fa echo al genere klezmer che deriva dalle parole ebraiche Kley Zemer, e si riferisce agli strumenti musicali (violino ed archi in genere e clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei dell’est europeo.
Dal punto di vista musicale, il repertorio klezmer mescola e rielabora in modo originale elementi della tradizione slava, balcanica, tzigana e occidentale (dalla musica classica a quella popolare, dal ragtime/jazz alla musica da ballo).Echi di questa mescolanza si ritrovano nelle caratteristiche scale melodiche, dal sapore spesso medio-orientale, e nella struttura ritmica. La contaminazione, insita in questo fenomeno musicale, appare chiaramente all’ascolto, facendoci arrivare l’eco di altre tradizioni musicali, come quelle arabe, turche e ucraine.
Buenos Aires  rappresenta, nel bene e nel male, la lenta assimilazione che hanno vissuto questi e altri immigrati.

Nella vostra associazione ci sono , non soltanto appassionati di danza, ma anche cultori di storia, tradizioni, filosofia e letteratura, una visione olistica come si suole dire…

La mission di EtnoTango, oltre a mettere in cordata di rete le associazioni e gli operatori creando “sistema” sulle risorse territoriali, è quello – attraverso eventi specifici – di sostenere l’interculturalità e di conseguenza l’elemento interreligioso ad esso annesso, risvegliando la consapevolezza interiore alimentando l’armonia sociale, la tolleranza e la coesione di ideali.
L’Associazione vuole  riunire professionisti di varie discipline sotto l’etichetta di un progetto comune rivolto al benessere dell’Uomo e la valorizzazione del territorio attraverso il tango organizzando conferenze, tavole rotonde, dibattiti, seminari, concerti e proponendo stage monotematici su   argomenti legati alle discipline trattate… Oggi più che fare demagogia  si chiede di lavorare operativamente sul territorio, veicolando messaggi appropriati attraverso l’ambito anche multidisciplinare,  magari fornito dagli stimoli artisti e creativi del tango argentino stesso – dalla storia dell’emigrazione alle origini della sua  musica, dalle testimonianze del passato alla letteratura contemporanea ambientata tra Argentina e Italia, dalle commistioni  di genere espressivo di questa danza  alla documentazione fotografica.
E poi c’è l’ arte pittorica e la poesia ispirata al tango, il cinema, il teatrodanza, la moda…Un bagaglio infinito. Non stupisce quindi la nomina  del tango a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco nel 2009!

L’evento a San Salvario sposta l’attenzione su un aspetto molto importante ma anche dimenticato, visto che si parla di memoria storica, che è la cultura ebraica a Torino e in Italia, siano nel 2011, ed in particolare sulle feste ed il sorriso che hanno sempre accompagnato quella cultura…

Qualcuno lo descrive così “Il tango è la musica di quelli che hanno perso la loro patria, di quelli che vengono da altre parti. Un miscuglio di habanere e condombe dei neri, con la fisarmonica di un figlio di italiani e il violino di un ebreo che ha imparato a suonare nella sinagoga di qualche impronunciabile villaggio della Polonia”.
Il tango sa essere come il canto yiddish melodico, struggente, vibrante. L’unione dell’Italia che si celebra quest’anno ci parla di un popolo che conosce dolore e sofferenze, ma che non perde mai la speranza. I brani di yiddish tango proposti in San Salvario sono di particolare attualità: mettono in risalto le problematiche della vita quotidiana, le contraddizioni della società, ma anche il coraggio, i teneri amori, le promesse, le dolci ninne-nanne.
Sono momenti di vita speso sdrammatizzati da una leggera ironia che dà forma alla caratteristica mordente comicità yiddish. Ci sono tante culture, ma attraverso le commistioni di linguaggi si scopre che tutta l’esperienzalità tradotta in patrimonio artistico si annette in un unico grande codice, che è appunto il tango.

Allora ci sarà da apprezzare un lavoro di ricerca non soltanto su musica e ballo, come spesso Etnotango ci ha regalato in questi anni…

Il canto popolare yiddish nacque in Renania quasi mille anni fa. È il ramo più giovane di una tradizione musicale vecchia di 2500 anni.
I musicisti ebrei che giravano l’Europa e rappresentavano le loro opere assimilavano, allo stesso tempo, elementi culturali di altri paesi, arricchendo così la loro musica. È nel secolo XIX, in epoca zarista, che in Russia e in Polonia il canto yiddish raggiunge il suo apogeo. La ricerca è immensa, chi vuole trova approfondimenti sul sito EtnoTango!

Etnotango non finirà più di stupirci?

Fintanto che sapremo guadare le cose con occhi di bambini, non condizionati da stereotipi, non finiremo mai di stupirci

PROGRAMMA

Ore 17,00 -19,00

Sede: Piazza Donatello e cortile Casa del Quartiere – Bagni Municipali, via Morgari 14, Torino

Street-tango: Omaggio alla Camminata Silenziosa con ballo, teatrodanza, poesia e letras di yiddish tango.  Possibilità di aperitivo e cena in loco.

Ore 19,00 – 01,00

Sede: Salone interno della Casa del Quartiere – via Morgari 14, Torino

Milonga EtnoTango (si balla su palchetto!) con selezioni dal tradizionale al contemporaneo by Dj Alex e proiezione video-foto EtnoTango by Tribù del BadNightCafè .  Durante la serata un tributo al tango yiddish.

Info: [email protected] Sito: http://digilander.libero.it/etnotango/eventi.htm  Press: + 39 335 6616255

Credo che per tutti sia difficile associare all’ebraicità il tango, un po’ come dire ,il diavolo e l’acqua santa…

La verità è che ognuno ha il suo tango… , anche gli Ebrei! Forse non tutti sanno che a Buenos Aires gli ebrei emigrati da Russia, Polonia e Ucraina ma anche i sefarditi dalla Spagna hanno lasciato una importante traccia musicale e testuale nel complesso fenomeno “tango”. La musica di alcuni tanghi fa echo al genere klezmer che deriva dalle parole ebraiche Kley Zemer, e si riferisce agli strumenti musicali (violino ed archi in genere e clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei dell’est europeo. Dal punto di vista musicale, il repertorio klezmer mescola e rielabora in modo originale elementi della tradizione slava, balcanica, tzigana e occidentale (dalla musica classica a quella popolare, dal ragtime/jazz alla musica da ballo).Echi di questa mescolanza si ritrovano nelle caratteristiche scale melodiche, dal sapore spesso medio-orientale, e nella struttura ritmica. La contaminazione, insita in questo fenomeno musicale, appare chiaramente all’ascolto, facendoci arrivare l’eco di altre tradizioni musicali, come quelle arabe, turche e ucraine.Buenos Airesrappresenta, nel bene e nel male, la lenta assimilazione che hanno vissuto questi e altri immigrati.

Nella vostra associazione ci sono , non soltanto appassionati di danza, ma anche cultori di storia, tradizioni, filosofia e letteratura, una visione olistica come si suole dire…

La mission di EtnoTango, oltre a mettere in cordata di rete le associazioni e gli operatori creando “sistema” sulle risorse territoriali, è quello – attraverso eventi specifici – di sostenere l’interculturalità e di conseguenza l’elemento interreligioso ad esso annesso, risvegliando la consapevolezza interiore alimentando l’armonia sociale, la tolleranza e la coesione di ideali.L’Associazione vuoleriunire professionisti di varie discipline sotto l’etichetta di un progetto comune rivolto al benessere dell’Uomo e la valorizzazione del territorio attraverso il tango organizzando conferenze, tavole rotonde, dibattiti, seminari, concerti e proponendo stage monotematici su argomenti legati alle discipline trattate… Oggi più che fare demagogiasi chiede di lavorare operativamente sul territorio, veicolando messaggi appropriati attraverso l’ambito anche multidisciplinare,magari fornito dagli stimoli artisti e creativi del tango argentino stesso – dalla storia dell’emigrazione alle origini della suamusica, dalle testimonianze del passato alla letteratura contemporanea ambientata tra Argentina e Italia, dalle commistionidi genere espressivo di questa danza alla documentazione fotografica. E poi c’è l’ arte pittorica e la poesia ispirata al tango, il cinema, il teatrodanza, la moda…Un bagaglio infinito. Non stupisce quindi la nominadel tango a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco nel 2009!

L’evento a San Salvario sposta l’attenzione su un aspetto molto importante ma anche dimenticato, visto che si parla di memoria storica, che è la cultura ebraica a Torino e in Italia, siano nel 2011, ed in particolare sulle feste ed il sorriso che hanno sempre accompagnato quella cultura…

Qualcuno lo descrive così “Il tango è la musica di quelli che hanno perso la loro patria, di quelli che vengono da altre parti. Un miscuglio di habanere e condombe dei neri, con la fisarmonica di un figlio di italiani e il violino di un ebreo che ha imparato a suonare nella sinagoga di qualche impronunciabile villaggio della Polonia”.Il tango sa essere come il canto yiddish melodico, struggente, vibrante. L’unione dell’Italia che si celebra quest’anno ci parla di un popolo che conosce dolore e sofferenze, ma che non perde mai la speranza I brani di yiddish tango proposti in San Salvario sono di particolare attualità: mettono in risalto le problematiche della vita quotidiana, le contraddizioni della società, ma anche il coraggio, i teneri amori, le promesse, le dolci ninne-nanne. Sono momenti di vita speso sdrammatizzati da una leggera ironia che dà forma alla caratteristica mordente comicità yiddish. Ci sono tante culture, ma attraverso le commistioni di linguaggi si scopre che tutta l’esperienzalità tradotta in patrimonio artistico si annette in un unico grande codice, che è appunto il tango.

Allora ci sarà da apprezzare un lavoro di ricerca non soltanto su musica e ballo, come spesso Etnotango ci ha regalato in questi anni…

Il canto popolare yiddish nacque in Renania quasi mille anni fa. È il ramo più giovane di una tradizione musicale vecchia di 2500 anni. I musicisti ebrei che giravano l’Europa e rappresentavano le loro opere assimilavano, allo stesso tempo, elementi culturali di altri paesi, arricchendo così la loro musica. È nel secolo XIX, in epoca zarista, che in Russia e in Polonia il canto yiddish raggiunge il suo apogeo. La ricerca è immensa, chi vuole trova approfondimenti sul sito EtnoTango!

Etnotango non finirà più di stupirci?

Fintanto che sapremo guadare le cose con occhi di bambini, non condizionati da stereotipi, non finiremo mai di stupirci


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