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Menopausa: un cambiamento fisico, o anche psicologico?

Da Mariagraziapsi

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Tutte le donne presentano in maniera del tutto diversa i sintomi della menopausa. Essi non sono solo il risultato di una modificazione ormonale, ma dipendono anche dall’atteggiamento con cui ogni singola donna affronta i cambiamenti tipici dei processi d’invecchiamento, e dall’influenza di una società che esalta sempre più il culto della bellezza e della perfezione. Solo da alcuni anni si è attuata una campagna di prevenzione e sensibilizzazione a favore di tutte le donne che vivono la menopausa come una vera e propria malattia, anche se ci si limita spesso a considerare solo gli aspetti fisiologici. Ma quanto è importante considerare gli aspetti psicologici?

Il ciclo mestruale scandisce il ritmo biologico della donna in fase puberale, la rende fertile e le dona un naturale benessere psicofisico. Il ciclo però è un elemento di “passaggio”: la sua cessazione segna l’entrata in una nuova “era”, quella della menopausa, generalmente prefissata intorno ai 45-55 anni. I disturbi indicativi della menopausa sono: vampate, caratterizzate da una forte sensazione di calore improvvisa, palpitazioni, sudorazione eccessiva, un aumento della frequenza cardiaca e della temperatura corporea; insonnia, sudorazione notturna, instabilità emotiva, una minor capacità mnemonica e una maggior difficoltà nel concentrarsi.

Gli aspetti psicologici della menopausa

Spesso la menopausa diventa un momento di ripensamenti e bilanci, di pausa in cui la donna cerca di raggiungere un equilibrio con se stessa calibrando le forze prima che il deterioramento fisico diventi più rapido ed evidente. Oltre alla cessazione delle mestruazioni, della capacità riproduttiva, vi è una vera e propria tempesta ormonale che produce sia disagi fisici sia psicologici. Inoltre, in questa fase della vita il suo corpo subisce notevoli cambiamenti che vanno a influenzare l’immagine che lei ha di se stessa determinando spesso una vera e propria crisi. Tutti questi fattori rendono la donna particolarmente irrequieta, confusa, e con una maggiore propensione al pianto.

Occorre rilevare che i disturbi di carattere emotivo non dipendono solo dalle alterazioni fisiologiche, ma anche da un resoconto personale che la donna fa della propria vita. I sintomi fisici più comuni sono spesso correlati a forti disturbi psicologici che possono minacciare la stabilità emotiva di una donna causando nei casi più gravi una vera e propria sindrome depressiva. Essa avviene maggiormente durante la pre e la post menopausa e dipende dal calo di estrogeni e dalla conseguente riduzione dei livelli di triptofano, precursore della serotonina che agisce positivamente sul tono dell’umore.

Tutt’oggi ancora non vi sono accertati studi epidemiologici in grado di dimostrare una connessione tra strati depressivi e menopausa. Questo, però, è lontano dalla comune esperienza clinica: il 33-45% delle donne che consultano i centri per la menopausa dichiarano di soffrire di alterazioni dell’umore e a volte anche di disturbi appartenenti alla sfera psichiatrica.

Le alterazioni d’umore che si manifestano durante la menopausa, però, non dipendono solo dai cambiamenti ormonali, ma sono influenzate anche da fattori sociali stressanti: la società favorisce il culto della bellezza e della giovinezza, e la donna che invecchia si sente a disagio. È fondamentale che la donna durante questo momento così delicato non s’isoli e cerchi di mantenere rapporti efficaci per affrontare al meglio questo forte stato di malessere.

La menopausa, così come l’adolescenza e la gravidanza, è un periodo di passaggio e in quanto tale deve essere affrontato con le giuste potenzialità e risorse. Qui, però, la donna si sente privata di qualcosa che le apparteneva l’intero apparato riproduttivo invecchia e rallenta la sua funzione fino ad arrivare a una vera e propria perdita: si ha la “morte dell’utero”.

Oggi con l’aumento della speranza di vita femminile, le donne vivono in media oltre un terzo della loro vita in post menopausa segnando così non la fine della femminilità, ma al contrario l’inizio di una nuova fase in cui è necessario puntare a degli interessi diversi e a gestire in modo equilibrato le proprie energie e potenzialità per raggiungere un nuovo ed equilibrato benessere. Inoltre, da una ricerca effettuata su donne in menopausa è emerso che l’attività fisica ha un influenza importante, in quanto migliorerebbe il tono dell’umore donando alla donna un benessere psicofisico.

Fattori socioculturali che influenzano la menopausa

La menopausa è anche influenzata dall’ambiente culturale in cui la donna vive. Già nell’antichità la funzione fisiologica della donna, il suo ciclo mestruale e il suo momento riproduttivo erano associati a indicativi simboli condivisi dalle diverse culture. Alle donne, durante “quei giorni”, era vietato svolgere alcuni lavori agricoli come vendemmiare, seminare. Erano usate anche come “insetticidi” per gli insetti presenti nelle campagne.

Nella donna mestruata coesistevano due qualità opposte: da un lato l’impurità e dall’altro la forza. In alcune società dove la donna fertile è vittima di forti restrizioni come il “Purdah” (l’esclusione delle donne dagli sguardi stranieri), la menopausa può regalare a esse ruoli di potere e di prestigio all’interno della comunità. In alcuni paesi come l’Islam, la menopausa libera le donne dallo status di segregazione. In Francia ad esempio la menopausa è indicata con le seguenti espressioni “stagione del ritorno” o età del ritorno, mentre in Italia con “ un’altra luna” o il passaggio alla luna rossa, tutte indicherebbero la cessazione del sangue secondo una rappresentazione magico-misterica che inizia a rivalutare l’energia femminile.

Recentemente, la menopausa ha subito l’influenza della medicalizzazione rendendola una vera e propria malattia, tanto da dover essere trattata con i metodi della medicina attuale. Le ragioni della medicalizzazione ritrovano le proprie basi negli stereotipi antichi, che considerano l’utero il centro delle emozioni e dei disturbi femminili. Ma in seguito la società post-industriale si è impossessata di loro, sfruttando l’intera biologia femminile rendendola oggetto del marketing e dell’industria medica.

Perché una donna che attraversa un periodo fisiologico come quello della menopausa deve ricorrere a un trattamento medico? La donna ha ancora diritto alla propria biologia? Sono interrogativi cui è difficile poter dare delle risposte, ma quello che è necessario è riuscire a inserire la menopausa in un quadro più ampio che comprenda anche gli aspetti psicologici, sociali e culturali oltre a quelli medici, e che si consideri la possibilità di un momento creativo, di rinascita e di recupero personale da parte della donna. Potremmo concludere quasi profetizzando la locuzione latina di Giovenale: Mens sana in corpore sano (Satire,X, 356).

Alessandra Messina

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