Menti dedite alla propria prostituzione.

Dottore, il nostro rapporto col mondo non è forse un pensiero che nasce? e la vita non ci insegna forse che una nascita é sempre preceduta da un’unione di elementi complementari? e allora, dottore, io le dico che gli oggetti e gli avvenimenti sono uomini e la nostra mente è donna, ed è dalla loro unione che nascono i pensieri e le idee, e più una mente si prostituisce agli oggetti e agli avvenimenti e più prolifica, lasciando che i suoi parti viaggino e si allontanino da essa. Pensi ai grandi scrittori, agli inventori, agli scienziati, ai filosofi; cosa vuole che fossero se non delle menti dedite alla propria prostituzione? e pensi ai folli, non sono forse delle menti scosse da un continuo e squassante orgasmo? La verità, dottore, è che la sua mente, nel letto del suo cranio, preferisce avere rapporti occasionali, mentre la mia, nel letto del mio cranio, si contorce durante questi continui amplessi.

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Comunicazione di servizio: il 20 agosto 2010, Facebook ha rimosso “the Waxen Pith”, la vecchia pagina di questo blog, per “possibile violazione di copyright nel titolo”. La scocciatura è notevole e a me non risulta alcuna violazione, ma ormai la pagina è andata (sì, ho provato ad appellarmi, ma ho beccato un due di picche). L’unica soluzione possibile, adesso, è ricominciare da zero. Da qui.

Allora, ci siete anche voi?

Ed ora torniamo alla pausa estiva. Se non avete nulla da fare dall’1 al 12 settembre, perché non fate un salto qui?

“Dal no alla base al sì del parco della pace il movimento contro la costruzione della base militare americana a vicenza torna per 12 giorni a far sentire la sua voce perchè c’è ancora tanto da dire e da costruire. Opposizione alla militarizzazione della città e della vita quotidiana; difesa dell’acqua e della falda; costruzione di pratiche partecipative per la progettazione e la realizzazione del Parco della Pace. Saranno, questi, i tre temi principali del Festival 2010, che poi rimandano alle tre grandi questioni che fondano il movimento NoDalMolin: guerra, beni comuni, democrazia.”