Menti plasmate dal regime su una falsa verità

Documenti stravolti, selezione del pensiero, una sola verità: ecco la vera forza del regime

"Parleremo apertamente: per distruggere il nemico e vincere la sua storica battaglia il Popolo Eletto ha usato spregiudicatamente tutte le armi dell'intelligenza e dell'Economia. Tutto quello che è accaduto nel mondo è il risultato di un gran disegno segreto, concepito da un piccolo gruppo di uomini che conoscono perfettamente l'arte del Burattinaio e sanno come si debbano manovrare sulla scena del mondo le marionette cristiane. Gli Ebrei sono ovunque: non vi è anticamera reale, Gabinetto ministeriale o Consiglio di Amministrazione in cui i Savi di Sion non dispongano di un loro emissario. [...] La trama del complotto è scritta, le premesse, le strategie, gli obiettivi finali e il patto di sangue: tutto sembra reale, concreto."

Queste sono le parole inserite tra le labbra del "Grande Vecchio" di fronte all'Assemblea dei Saggi, le promesse terrificanti di conquista del mondo attraverso le sue stesse istituzioni, meschinamente attribuite al popolo ebraico da agenti di polizia segreta nel XIX secolo nella Russia degli zar: i Protocolli dei Savi di Sion. Un capro espiatorio serve sempre, quindi perché non fabbricarne uno in laboratorio? Si sceglie un bersaglio universalmente accettabile - e gli Ebrei hanno rappresentato quello ideale, trovandosi nel centro del mirino da prima ancora che il mirino fosse inventato - si immaginano delle macchinazioni detestabili da parte di tutti - come un piano di conquista del mondo - e si romanzano dialoghi ed eventi. A questo punto è sufficiente che la diffusione della notizia provenga da una fonte attendibile e il gioco è fatto, il falso è pronto per infangare generazioni di innocenti.

Su alcune delle affermazioni dei Protocolli Adolf Hitler ha basato la sua campagna antisemita, assegnando al falso documento l'onorevole ruolo di Musa di una altrettanto insidiosa pubblicazione: . Le testimonianze delle sedute di Basilea del congresso sionista del 1897 vengono smentite nel 1921 come il subdolo riadattamento di un libello contro Napoleone III di quasi sessant'anni prima, tuttavia vengono ripubblicate più volte, diventando il punto di riferimento della propaganda antiebraica successiva.

La scienza piegata al regime

Ma i Protocolli non sono i soli a prender parte al capo d'accusa mosso dai partigiani del Nazismo contro gli Ebrei: documenti, ideologie, filosofie, illustri scrittori e pensatori vengono censurati o sfruttati a piacimento dei teorici dei vangeli hitleriani. Nietzsche è ripetutamente citato come precursore di politiche volte a esaltare l' idealtipo ariano - l' oltre-uomo, raffigurato nei giornaletti per bambini tedeschi come l'eroe perfetto dai tratti sublimi ereditati dagli antichi germanici descritti da Tacito - contrapposto alla mostruosità animalesca del grugno ebraico dalla narice adunca. Tutto ciò ignorando il fatto che Nietzsche abbia chiuso i rapporti con la sorella, che egli stesso accusa di (dichiarato) antisemitismo. Ma le storpiature fatte alla filosofia nietzscheana non sono che un assaggio. Qualcun altro ha visto i propri studi macchiarsi degli spergiuri nazisti, che hanno inficiato l'eticità delle semplici conclusioni di innocenti esperimenti: Cesare Lombroso. In Europa, oltre alle teorie del darwinismo sociale - volte a esaltare l'evoluzionismo umano attraverso la sola sopravvivenza della "specie più adatta" contrapposta a quella meritevole dell'estinzione - si diffondono le opere dell'inventore dell' antropologia criminale:

"La capacità cranica dei criminali [...] eccede nel troppo o nel troppo poco sugli onesti. [...] Vi è la presenza di capacità minime nei ladri. [...] Quanto alla circonferenza cranica, i criminali sono nelle quote minime, pressappoco pari o di poco superiori ai normali. [...] E' importante il diametro frontale minimo, che è inferiore nei criminali per rispetto ai normali e più basso nei truffatori e borsaioli. [...] Gli assassini avrebbero in molte regioni d'Italia l'indice cefalico più elevato."

Queste sono le parole di Lombroso, tratte dal suo libro L'uomo delinquente, in cui riesuma le antiche teorie classico-rinascimentali per cui la deviazione mentale è esternata tramite la bruttezza fisica, mentre la bellezza è sinonimo di purezza d'animo. I suoi studi sui criminali della penisola italiana infatti - dei quali schedò il fenotipo con l'obiettivo di suddividere le diverse fisicità sulla base dei crimini commessi - non si limitano ad osservare i crani dei delinquenti morti, identificando nei difetti e nelle particolarità a livello di ossatura le possibili cause della loro perversione, ma vanno ben oltre. Testa piccola, pallore del volto, zigomi pronunciati, fronte sfuggente, folte sopracciglia, naso prominente e occhi irosi sono le caratteristiche dei delinquenti nati. Attribuire simili caratteristiche a un popolo da parte dei filosofi nazisti è stata questione di un attimo, ed ecco forgiato il flagello della società moderna. Un uomo fisicamente sgradevole, mentalmente perverso, geneticamente inadatto, culturalmente deviato e addestrato alla conquista della Germania, tramite la sua infiltrazione a tutti i livelli della politica e dell'economia del paese: ecco l'Ebreo, il nemico dell'Europa.

Filosofie al servizio del Potere

Ma snaturare le riflessioni e gli studi di illustri studiosi e ricercatori antichi e coevi non basta a saziare la brama di prove antisemite dei paladini hitleriani. Occorre limitare tutte le sorgenti culturali che hanno l'ardire di voler aprire le menti umane, avanzando come una forza diametralmente opposta a quella di Hitler: e così centinaia di manoscritti, libri centenari e saggi di grandi pensatori vengono bruciati. Dai crematori di Aushwitz si innalzano i fumi residui di quelli che un tempo erano uomini e si mescolano ai fumi dei roghi di libri che invadono il cielo, mentre nelle gole dei filologi nazisti riecheggiano le sentenze definitive: " Freud è un pazzo, uno squilibrato, un malato!". Einstein deve decadere perché i riflettori rivolgano la loro luce verso altre menti, più pertinenti all'ideologia del Regime: Heidegger, Scheler, Hartmann, Husserl "ripuliscono" le pagine dei libri con le loro filosofie, adeguandosi alla legge e adeguando a loro volta un popolo di devoti lettori.

Historia magistra

L'impressione di un messaggio più o meno velato, che viene ripetutamente scagliato dentro la mente umana, ne modella i pensieri fino a farli aderire all'immaginario costruito per controllarla: " governa le menti e governerai gli uomini", questo è il metodo dei duci di ogni tempo. E' quello dell'Antico Testamento usato dalla Chiesa per benedire le lame levate al cielo e le armature dei Crociati inviati in Terra Santa, quello dell'Impero romano per creare nell'immaginario delle province un nemico comune, evitando conflitti interni che porterebbero alla guerra civile, disgregando il potere dell'Urbe. I nazisti hanno scritto sulla fibbia della loro cintura la frase giustificatrice del loro operato Gott mit uns, " Dio è con noi", proprio come la Croce ornava gli scudi e le divise dei Crociati e Roma consacrava l'unione dei popoli posando sulle labbra dei suoi cittadini il tassello del mosaico che completa l'idea di impero: unum hostis, unum Imperium.

Il Nazismo impara dai migliori maestri della storia a indirizzare la complessità delle tendenze umane, comprendendo come sfruttare una delle più raffinate armi nell'arsenale del potere, quella del controllo delle menti. Mentre si svia l'attenzione dalle nefandezze di cui quello stesso potere si è macchiato, la si fa concentrare su obiettivi più consoni alla sua causa. Indottrinamento, carisma, falsificazioni, costruzioni di ideali naturalmente inesistenti, costituzione di culture costruite sull'odio verso altri popoli o altre idee e animoso sostegno di quegli stessi ideali hanno assicurato il trono ad alcuni e la tomba ad altri: esiste un' unica eterna verità, quella del regime.