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Mercurio, un Alaskan Malamute che ama nuotare

Da Mercuriomalamute @mercuriomalamut
Mercurio, Alaskan Malamute (8 mesi) impara a nuotare

Mercurio, Alaskan Malamute (8 mesi) impara a nuotare

Oggi Mercurio avrebbe dovuto essere sul ring di San Marino per conquistare il suo primo titolo di bellezza. E’ a casa, invece. Con noi. In questi giorni ha sperimentato le sale del più vicino pronto soccorso veterinario; abbiamo deciso, di concerto con l’opinione netta del medico, di evitargli lo stress delle esposizioni, quantomeno fino a settembre. I risultati delle analisi ci diranno con certezza che cos’ha Mercurio, se è un problema genetico, quanto  è esteso e quanto inciderà sulla sua vita di giovane lupetto in crescita e cosa potremmo fare per aiutarlo a stare meglio. Per ora, oltre la terapia antibiotica, abbiamo fatto “muro” intorno a lui, Sunrise inclusa. Le coccole non si contano. La piccolina mi stupisce ogni giorno per come gli sta accanto, soprattutto quando deve prendere le medicine (cosa che non apprezza). Ci ha accompagnati anche in clinica e, quando lo ha sentito piangere, tanto ha fatto, tanto ha abbaiato, che le hanno dato il permesso di entrare e di aiutarlo persino a svegliarsi dal sedativo.

Nel mentre, per combattere la calura, per incrementare le esperienze positive insieme, per evitare di trattare Mercurio come “infermo”, abbiamo immaginato di vivere una giornata diversa dal parco comunale e dalle aree cani. Sappiamo che le spiagge del Lago di Castel Gandolfo sono off limits per i cani, ma la mattina prestissimo sgambettare nell’acqua, con i loro tempi e secondo le loro esigenze, è un’esperienza che dovevano fare. Dico “dovevano” perché è stato bellissimo vederli prendere confidenza con il luogo nuovo e tuffarsi immediatamente: ci sono momenti che vanno vissuti, almeno una volta nella vita, come si suol dire e loro avevano tutto il diritto di sperimentare questo incontro.  Mercurio e Sunrise non hanno mai la possibilità di stare del tempo a contatto con acqua pulita e limpida, senza nessun rischio di multe per noi (visto l’orario e la zona) o di spiacevoli incontri per loro (non c’erano cani aggressivi). Vedere i miei cuccioli divertirsi mentre noi chiacchieravamo seduti sulla terra, in una piccolissima spiaggetta “da pescatori”, mi ha confermato l’idea che i luoghi pubblici e balneari non dovrebbero essere preclusi agli animali. Non sono gli animali il problema. Sono le persone maleducate e non responsabili: su queste bisognerebbe agire. Che male possono fare, i cani, se passano un’ora a rincorrersi nell’acqua?

Mercurio ama stare in ammollo, apprezza la corrente, ha bisogno di correre e sgranchirsi le ossa, cerca il fresco e, sin da piccolo, non ha mai avuto timore nel tuffarsi o esplorare i rigagnoli e le cascatelle. Mercurio è un alaskan malamute che ama nuotare più della neve, per quanto ci è dato osservare. Le onde leggermente mosse dal vento e sospinte verso la riva sono un piacevole massaggio. Mi chiedo cosa farà quest’inverno quando lo porteremo sulle Prealpi Giulie e sulle Dolomiti Friulane (perché quest’inverno lui sarà ancora con noi, su questo non c’è alcun dubbio).

Se vi chiedete come insegnare a nuotare a un Alaskan Malamute, non vi sappiamo rispondere. Abbiamo semplicemente aspettato i suoi tempi, sensibilizzandolo all’ambiente e portandolo a contatto, senza obbligarlo a entrare o a fare qualsiasi cosa perché noi ci dovevano divertire guardandolo. La prima volta che ha conosciuto il mare, quando aveva tre mesi, si è sentito a disagio ed è stata l’unica volta in cui non è entrato subito in acqua. In tutti gli altri stagni, pozzanghere, rigagnoli, specchi d’acqua di vario genere e natura ci si fionda come spinto da un’istinto fortissimo. E’ sempre alla ricerca del fresco nelle zampe e ama fermarsi in un punto, non fare assolutamente nulla, godersi il momento. Oggi, per la prima volta, ha deciso che era sufficientemente forte e sicuro dei propri mezzi per spingersi al largo e staccare le zampe dai sassi, iniziando a pinneggiare con sempre maggior sicurezza. Stavamo giocando al riporto di Pluto, un gioco a cui sono particolarmente affezionati entrambi. L’abbiamo lanciato piuttosto lontano, nell’acqua, e lui è andato e ce l’ha riportato indietro. Poi ci ha chiesto di rifarlo e rifarlo ancora e ci ha fatto capire che si divertiva, sgrullate sui nostri pantaloni incluse. La piccina, invece, per ora mette solo i piedini nell’acqua e corre come una pazza e destra e a sinistra, cercando legnetti o sassolini con cui giocare. Mercurio rispetta i tempi di lei e la Principessina guarda a lui come fosse un mentore, un apri pista, un qualcuno che presto seguirà, non appena troverà il coraggio di spingersi nell’ignoto con il lupo.

Era da tempo che immaginavo il momento in cui Mercurio avrebbe potuto vivere una mattina di nuoto in santa pace. Questa attività fa molto bene alle articolazioni, le rinforza e aiuta il torace a svilupparsi. Vederlo nuotare mi ha trasmesso la sensazione che non farebbe altro, oltre a correre, tutto il giorno. E’ raro trovare compagni di giochi amanti della corsa, piuttosto che dei giochi di dominanza con morsi assortiti. Quando Mercurio può correre e sgambettare nell’acqua è un Malamute felice. Questa è l’unica cosa che conta per me. Troverò il modo di farlo correre, anche se lo sleddog nel Lazio per lui è, al momento, un’opzione non praticabile. Ci sono tante strade da percorrere e tante soluzioni da creare. Insieme le inventeremo tutte, tra fantasia, amore e istinto, ce la faremo.


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