Meriggiare

Le Susine come valida alternativa alla manovra

Meriggiare pallido da asporto, meriggiare pallido a babbo morto. Ho pensato fino a ieri che la crisi si sarebbe abbattuta sul bel paese, violenta e inesorabile, con la imprevedibile leggerezza della povertà. Invece saremo tutti più magri solo fra qualche mese, posticipando la data in cui arrendersi all'evidenza che il modello economico che cerchiamo di correggere da qualche centinaio di anni è una vacca sempre gravida di crisi ma con sempre meno latte a disposizione. La vecchia vacca del mercato poi, qui in Italia più che altrove, risente della totale deriva a cui è sottoposta la nostra barchetta. Certo, fnchè la nave è grande e solida, pur senza timone, continua a solcare imperterrita le acque increspate. Già da tempo però, gli uomini si buttano in mare, la chiglia cade a pezzi, le vele strappate e rattoppate qua e la, l'albero maestro letteralmente divorato da topi puzzolenti della peggior specie fanno di quella che una volta era una gloriosa imbarcazione una misera zattera. E la zattera si fa trascinare e scarrocciare dall'andirivieni di onde e mari in tempesta, ingovernabile forse no, ma da lungo tempo mal governata. C'è chi la tira di qua, chi la spinge, chi la vorrebbe inabissare, chi porta nella stiva pezzi del pappafico, chi si porta via le scialuppe e le rivende al miglior offerente. La decisione degli ufficiali di scendere a fare porto per un mesetto o più dunque è un vero toccasana per l' Italia: finalmente i carpentieri riaggiusteranno con calma lo scafo e la chiglia, in veleria si farà il possibile quantomento perchè le vele non si strappino più (tessuto n'è finito già da tempo purtroppo ! ), il quartiermastro raggranellerà i bottini dei grattastinchi degli ufficiali. Insomma, senza gli ufficiali, tutti potranno continuare a lavorare in santa pace senza la paura che quelli gli mangino le provviste, gli bevano le scorte o gli rubino le mutande!