Luci natalizie a Bondi Beach, luglio 2010
Deve essere davvero triste passare l’inverno senza il Natale.
Ci avete mai pensato? Provate a calarvi nei panni di un Australiano. Vive certamente in un paese stupendo, giovane, dinamico. Comodità, conforts, sicurezza….e chi più ne ha più ne metta…
Ma non potrà mai e poi mai vivere il Natale con il freddo, la neve, le cime bianche, il ghiaccio che sì, fa tremare, ma ricopre il paesaggio rendendolo incantevolmente agghiacciante….
Lui vivrà il Natale al caldo, tra birre e party in spiaggia vestito come Babbo Natale…
E gli australiani ci soffrono, sapete? O almeno è quello che io ho notato giusto ieri sera…
Ieri sera, dicevo, dopo 8 ore di scuola, fusa come come la testa della mia prima cinquecento dopo pochi mesi di patente (ma non è stata colpa mia….), mi sono diretta verso la spiaggia, Bondi Beach.
Ero a pezzi, davvero.
Una passeggiata in solitaria, di sera, a due passi dal mare era quello che mi ci voleva.
Vento fra i capelli, brezza fredda ma piacevole.
Un incanto, in poche parole.
Mentre passeggiavo non ho potuto fare a meno di osservare i negozi della via principale di Bondi Beach: erano tutti illuminati con le tipiche lucine natalizie.
Anche alcuni ristoranti avevano queste illuminazioni.
E mi è venuto in mente quando, un anno fa, vivevo in ostello nei pressi della Central Station, la stazione centrale di Sydney. Nel mio ostello avevano messo ancora più luci e le scritte “Merry Christmas” ovunque!
A luglio!
In quel momento avevo trovato la cosa davvero divertente. Stranezze australiane, avevo pensato.
Ieri sera ho realizzato che invece non c’è nulla di strano, ma semmai di triste.
Sentivo freddo, mi sono coperta con sciarpa, guanti e cappellino di lana. Da fuori, sbirciando furtivamente all’interno dei ristoranti, vedevo la gente mangiare illuminata da quelle luci così fuori luogo, così fuori contesto a cinque mesi da Natale…
Poi mi è arrivata una vampata di calore al viso, ho sentito il profumo, per un solo istante, della legna che brucia in un camino….non so da dove provenisse, ho provato a guardarmi intorno ma non ho visto niente.
E allora mi sono sentita come gli australiani. Ho desiderato con tutta me stessa che in quel momento, con quel freddo e quella atmosfera, fossi nel pieno delle vacanze natalizie.
Perché loro lo vorrebbero davvero. Vorrebbero festeggiarlo come il resto dell’occidente, a battere i denti dal gelo, a trangugiare litri di cioccolata calda e spacchettare i regali la mattina di Natale, quando fuori il paesaggio è ghiacciato e vedi il tuo respiro persino in casa dal freddo che fa.
Avrei voluto essere con mia madre ieri sera, in centro a comprare i regali per natale e ad addobbare l’albero insieme. E invece sono a Sydney in pieno luglio a prendere del freddo. Mia madre è a migliaia di distanza e sta, a quanto dice, crepando dal caldo.
E’ luglio porca miseria, è giusto che faccia caldo!
Ragazzi, davvero, mi è venuto il magone.
Ho preso l’autobus e sono corsa a casa. La passeggiata era finita.
Una volta in camera, nel tepore mantenuto dal mio piccolo calorifero, mi sono un po’ ripresa. Ho pensato che in fondo io, se voglio, a Dicembre prendo il volo e passo il Natale in famiglia, al freddo, al gelo e con il respiro che si vede anche in casa….e la cioccolata buona buona che fa la mia mamma…
Gli Australiani invece non lo potranno mai fare, se non in una terra straniera.
E mi dispiace per loro. Mi viene da dire che non sanno cosa si perdono, ma a vedere come stanno addobbando la città in questo periodo, direi che lo sanno eccome, quello che si perdono.
La Maga che stasera, scusate il gioco di parole, ha un po’ di magone