MET ball 2012 Fashion Review

Creato il 15 maggio 2012 da Laibi
Quanto adoro gli eventi mondani made in USA. Davvero li adoro oltre ogni limite. Ogni volta che vedo gli abiti della serata in questione, mi schianto dalle risate, sul serio. Quando poi, il galà lo tengono al Metropolitan Museum e quindi le decisioni sull'outfit perfetto vengono ammantate da assurde pretese pseudo-artistiche, ed in più si omaggiano due stiliste italianissime e molto creative (a volte discutibili) come Miuccia Prada e Elsa Schiaparelli... diciamo che mi sono piazzata davanti al pc e sfregata le mani per benino, aspettandomi il peggio. E direi che le mie aspettative non sono state tradite. Naturalmente c'è stato un tripudio di Prada, indossato più o meno bene, e tantissime mise che, sinceramente, avrei preferito non vedere. Questo mi costerà 15 anni di psicoterapia, già lo so.
the little(?) black dress

Cate Blanchette in Alexander Mc Queen VS Reneè Zellweger in Emilio Pucci (queste immagini e le successive sono tutte via Zimbio.com e via Fashionista.com

La classica sindrome dell' "oddio non so proprio cosa mettermi.." risolta con l'egregio petite robe noire secondo i dettami di nostra signora santissima Coco Chanel... si, peccato che qui di petite non ci sia proprio un bel nulla. Tripudio di piume firmato Alexander Mc Queen per Cate Blanchette, seguita a ruota da Reneè... ammetto tuttavia che nell'anteprima della foto, il suo dress firmato Emilio Pucci mi aveva conquistato, con quella scollatura invereconda sulla schiena. Poi ho scoperto la coda di piume e adieu, fine dell'innamoramento. Capisco che quando si sceglie il total black, è buona norma puntare su una certa preziosità dei materiali, ma somigliare ad una gallina faraona non è davvero il massimo. Le piume è meglio lasciarle alle flapper girl degli anni Venti.


Rihanna in Tom Ford VS MaryKate Olsen in DIYdress

Stessa scelta cromatica ma risultati decisamente opposti per la diva made in Barbados e la gemellina fashion (quale delle due sia, sinceramente non lo so: per me sono perfettamente uguali, indistinguibili e ugualmente inutili). Rihanna in Tom Ford è un lussuosissimo rettile, ricorda tanto una Kelly di Hermes in coccodrillo: preziosa, bellissima e finalmente con un colore di capelli umano. La schiena scoperta (fidatevi: non la vedete ma c'è) aggiunge  un tocco sexy e se c'è qualcuna che può giocare a fare la diva sensuale senza essere volgare è proprio lei. MaryKate Olsen: ecco, avrei voluto evitare. Ma dico io, sei una prezzemolina ex-bimba prodigio, avrai una diamine di stylist o comunque contatti con migliaia di pr di case di moda, che bisogno c'è di mettersi a giocare a Gira la moda e a fare la starlette creativa proprio ad un evento del genere? Mentre vengono celebrate due donne che ne capiscono giusto due cosette in più di te di moda? Spiacente Mariuccia, hai cannato completamente: l'abito non ti rende giustizia, opulento e monacale quanto basta e no, gli occhi da spiritata davvero non ti aiutano. Come ho avuto modo di parlare anche qui, fare le piccole sartine in occasioni di eventi mondani non paga mai.
Color block: ossia colori abbinati a c...aso


Coco Rocha in Givenchy (vintage) VS Kristen Stewart in Balenciaga

Giuro che non sono fotomontaggi. Non ho preso foto a caso e piazzate sul red carpet. No, queste due scellerate si sono veramente presentate così sul red carpet. Coco Rocha sfoggia orgogliosissima il suo ultimo acquisto ad un'asta: un Givenchy vintage appartenuto niente popò di meno che a Liz Taylor, con tanto di macchia di vino annessa (non la vedete perchè Coco la nasconde con la sua extention color coda di mio mini pony). Magari se la prossima volta comprasse angioletti di porcellana saremmo tutti più contenti. Non dico che il completo sia brutto.. però per un red carpet? Parliamone. Con quei ciuffetti rosa shocking in pendant poi (che abbia seguito le direttive della Wintour, che pare abbia ordinato a tutti i redattori di Vogue di vestirsi in rosa, oppure è un semplice omaggio al colore creato dalla Schiaparelli?). Nessuna scusa per Kristen Stewart: che sia una sciattona si era già capito da tempo. Che avesse voglia di dimostarlo al mondo intero, è un altro paio di maniche. Io vorrei sapere chi diavolo è lo stylist che l'ha vestita. Manco mia nipote di 6 anni veste così male le sue Barbie. Un mix and match impietoso firmato Balenciaga, con una pencil skirt che non le dona per niente, tralasciando le scarpe insensate e i capelli stile "se ci infili un pettine, resta lì". Oddio mi ci vuole una camomilla, adesso.
Bianco puro (eppure...)

Claire Danes in J. Mendel VS Elizabeth Banks in Mary Katranzou

Altra scelta a colpo sicuro per il red carpet: bianco, in ogni sua sfumatura. Avrà sicuramente pensato a questo Claire Danes in J.Mendel, puntando su un abito di sicuro effetto, bianco, scollatura profonda quanto basta, a metà tra il peplo greco e l'abito stile vecchia Hollywood. La cotonatura conferma l'intento dell'attrice di andare a segno e non rischiare, però con questo biondo sembra davvero lontana dai tempi di Romeo+Juliet. Vuole osare a tutti costi, invece, Elizabeth Banks in Mary Katranzou: peplum dress, come chiamano gli anglosassoni questi bizzarri vestiti lunghi con gonnellino annesso (che io odio decisamente, con tutto il cuore, sarà che mi ricordano troppo i fasti bizzarri degli anni Ottanta), in fantasia optical su fondo bianco in satin lucido, con fascia rossa stringi vita sempre in satin lucido, e mantellina. Basta così Elly? O volevi aggiungere qualcos'altro al tuo outfit?
Sistas fight

Beyonce Knowles in Givenchy VS Solange Knowles in Rachel Roy

Scontro tra sorelle sul red carpet: una Beyonce in ritardo ma per nulla trafelata sale con la sua inconfondibile falcata la scalinata del Metropolitan in un fasciante Givenchy con trasparenze, ricami e strascico di piume bicolore annesso: ecco come rimettersi in forma dopo una gravidanza e dimostrarlo a tutti. L'abito non lascia davvero spazio all'immaginazione e ,Dio solo sa quanto mi costa ammetterlo visto che adoro questa donna, Beyonce dimostra di aver scambiato il galà per una serata al Moulin Rouge. Ma visti gli esempi di sopra, è decisamente in ottima compagnia. Più sobria e colorful la sorellina Solange, anche lei in peplum dress firmato Rachel Roy, almeno senza l'aggravante del gonnellino ampio e con sbuffo. Nell'insieme il vestito mi è piaciuto davvero, e lei è una che, come Rihanna, può permettersi tutto, anche la testa stile afro. Il colore pieno poi, è una scelta azzeccata, originale e non eccessiva: chissenefre se poi l'hanno soprannominata "yellow mellow".
Le strascicate

Cameron Diaz in Stella Mc Cartney VS Nina Dobrev in Donna Karan

Non mi riferisco ad un loro peculiare incedere sul red carpet, ma alla scelta di una particolare caratteristica dell'abito: lo strascico. Color champagne e discretissima coda per Cameron Diaz, splendida nel suo opulento abito firmato Stella Mc Cartney, castigato e luminoso con maniche ampie sul fondo, che le dona un'aria da gran signora. Peccato per il ciuffone che rievoca le gag di Tutti pazzi per Mary (non devo star qui a ricordarvi come si modellava il ciuffo, nevvero?). Nina Dobrev, l'umana contesa tra i fratelli vampiri di The Vampire Diares, sceglie un modestissimo abitino Donna Karan, con strascico che ricorda le nozze reali. Poverino l'accompagnatore, impegnato in una cruenta lotta per non pestarle la coda. Decisamente no.
Red passion

Hilary Swank in Michael Kors VS Jaime King in Topshop

Effetto camaleonte per le prossime celebs. Rosso su rosso e si spera di evitare l'effetto tappezzeria (in tutti i sensi). Scelta felice per Hilary Swank, in Michael Kors rosso cupo, in armonia con incarnato e colore di capelli. Effetto diva e soprattutto w la sobrietà, che di questi tempi davvero sembra sia una dote decisamente sottovalutata. E poi con spalle e braccia come le sue (ricordo di un Million Dollar Baby da Oscar) se non mette lei abiti all'americana, allora possiamo pure bruciarli tutti. Jaime King tenta la carta della tipa alternativa: lei no, non si affida a grandi case di moda, non ostenta, è attenta e oculata e veste Topshop. No, non è un errore di battitura. Le cose sono due: o doveva recarsi al Bat Mitzvah della cuginetta e all'ultimo momento ha cambiato idea, restando con lo stesso vestito, oppure Topshop ha sborsato bei soldini per farla vestire così. Giocare la carta del low cost su un red carpet è davvero una scelta infelice: premia solo se il red carpet in questione è proprio quello organizzato da un marchio low cost. E poi quelle balze sulla scollatura, quella fantasia oro su fondo rosso? Jaime, davvero, non c'è scusa che tenga.
Flower power

Kristen Wiig in Stella Mc Cartney VS Sarah Jessica Parker in Valentino

"Floreale? In primavera? Avanguardia pura..." Così Miranda gela i suoi redattori nel film Il diavolo veste Prada. Tuttavia il floreale riserva gradite sorprese: decisamente anni Cinquanta, con gonna a corolla l'abito firmato Stella Mc Cartney della comica e attrce Kristen Wiig. In tangerine, il colore must di quest'anno, braccia scolpite e mini clutch rigida color cipria, come non adorarla? Qualcuno spieghi invece a Sarah Jessica Parker che sono finiti i tempi de "La casa della prateria". Il look contadinesco-bucolico non ha mai donato nessuno, per quanto sia un dannatissimo Valentino e con tanto di scarpina in nuance. reggerlo poi con due mani...oddio, quanto mi ricorda quelle menate stile Elisa di Rivombrosa. No, no e ancora NO!
Goldfinger, e non solo

Carey Mullingan in Prada VS Bianca Brandolini d'Adda in Dolce&Gabbana


Effetto sirena d'oro per Carey Mulligan, una delle poche elette a poter vestire Prada (perchè secondo Miuccia, non tutte potevano aspirare ad avere un outfit Prada per l'evento). Il vestito è un prezioso tubino scampanato sul fondo, con piastrine metalliche color oro, a metà tra le squame di un pesce e le maglie di una corazza. Un pò Giovanna d'Arco, un pò sirenetta, decisamente splendida. Risponde Bianca Brandolini d'Adda in Dolce&Gabbana: cosa diamine le sia passato per la testa, nessuno lo sa. Menomale che le italiane sono note per la loro classe ed eleganza. Coperta di lustrini oro e con cappa e abito lungo, entrambi tempestati di pietre, Bianca sembra un bizzarro connubio tra Cleopatra e la regina di Saba. Forse la sobrietà non è riuscita a superare i controlli al check-in del volo Milano-New York. Le paillettes, invece, sembra che ce l'abbiano fatta.
Eccentricità cercasi

Florence Welch in Alexander Mc Queen VS Christina Ricci in Tankoon


Ma quale occasione migliore di una mostra che celebra la creatività di due grandi stiliste, per sfoggiare mise eccentriche ed altrettando creative? Questo devono aver pensato la cantante Florence Welch e l'attrice Christina Ricci: una avvolta in un turbinio di balze di Alexander Mc Queen, l'altra si lascia incantare da un tubino decorato di Tankoon con maxi fiocco sul retro. Effetto vincente per Christina: l'abito le dona, enfatizza il fisico sottile, e il color cipria esalta l'incarnato luminoso. Florence nn può nulla contro le balze e sembra somigliare inquietantemente ad una medusa.
Dettagli di stile

Marion Cotillard in Dior VS Alexa Chung in Marc Jacobs

Quando sono i dettagli a fare la differenza. Marion Cotillard sfoggia un abito Dior con trasparenze sul fondo effetto ombre: il nero del corpetto si sfuma in un lussuoso viola che svela discretamente le gambe. Divino. Originale la mise di Alexa Chung: il tubito in pelle nera e fantasia floreale viene sdrammatizzato da una camicia bianca effetto collegiale. Già presentato con questo abbinamento sulle passerelle di Marc Jacobs, con la camicia però della stessa fantasia floreale del tubino. L'effetto risulta molto più evidente e interessante nella versione di Alexa. Premiatissime tutte e due.

Gwyneth Paltrow in Prada

Giudizio incerto per il minidress Prada color argento di Gwyneth Paltrow: quando l'ho visto nella foto di schiena l'ho trovato strepitoso, all'americana, con leggera coda dietro. Poi visto davanti, non so, non mi convince tanto: il taglio dritto, l'eccessiva scollatura sui lati... insomma Gwyneth sei una madre di famiglia. Copri quelle due tettine, suvvia.
Oltre le gambe c'è di più

Chole Sevigny in Miu Miu, Kate Bosworth in Prada, Joan Smalls in Balmain

E qui è tutto un tripudio di gambe al vento, complice la bella stagione, o semplicemente la voglia di esibirle toniche e scattanti. A mio avviso scelta felicissima, per uscire fuori dalla spirale diabolica del lungo/opulento/strascico. Premio coraggio per Chole Sevigny, seminuda, coperta solo da una rete di specchietti firmata Miu Miu, che ricorda tanto i miniabiti futuristici di Pierre Cardin. Eccezionale l'abito, anche se tutta quella pelle esposta mi disturba un pò. Splendido anche l'abito della modella Joan Smalls, minidress con decori pasley in toni pastello/oro firmato Balmain. Appena ho visto la foto ho esclamato:"Wow!". Scorrendo fino in basso mi si è smorzato il sorriso: quanto possono rovinare un outfit delle scarpe male abbinate? Domandatelo a Joan. Avrà girato mezza New York senza trovare un paio di sandali gioiello della sua misura, oppure non avrà avuto tempo di farsi una pedicure. Non riesco a trovare altre motivazioni plausibili. Premio regina dello short dress a Kate Bosworth: l'attrice dimostra che le piume non sempre fanno il paio con il burlesque o gli anni Venti. Così opta per un abitino Prada effetto ombre dal prugna/borgogna fino al nero (segnatevelo: perchè è l'effetto ombre il vero must di stagione). Focus sulle labbra: solo a lei potrebbe donare quel borgogna sulle labbra, senza sembrare una settantacinquenne inpiumata.
AIUTATELI


Marc Jacobs in Comme des Garcons VS Anja Rubik in Anthony Vaccarello

Questa sezione merita invece un discorso a parte: fin quanto possa spingere il desiderio di far parlare di sè, anche se si cade con tutte le scarpe nel baratro profondo del ridicolo. Marc Jacobs fa deliziosamente sua una camicia/abito di Comme des Garcons (da uomo? Da donna? Chi lo sa...). Altro che vedo non vedo, qui si vede decisamente tutto, persino quello che si vorrebbe fare a meno di vedere, dal mutandone bianco candido, fino alla scarpa con fibbione luccicante stile Luigi XIV. Psicofarmaci a colazione, oppure voleva dimostrare che tra lui ed il compagno Lorenzo Martone, ex modello, la vera diva è lui.
Poi ci lamentiamo di Belen: la modella Anja Rubik fa sua la lezione della vallettina nostrana e sfoggia un abito (e ce ne vuole per definirlo tale) firmato Anthony Vaccarello. Spacco inguinale, in tutti i sensi, ma tagli sapienti anche sul busto e decolletè, più facile definirlo un mucchio di nastri cuciti alla meno peggio. Un mix tra la gambina da fuori di Angelina e l'inguine (non dotato di farfalla decorativa però) di Belen. Non credo possa esserci qualcosa di peggio. Ah, si, Belen che cerca di coprirsi mentre scende le scale di Sanremo.

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