MetaBlogging: riflessioni di una blogger sui blog

Da oltre un anno scrivo il mio blog e seguo diversi altri blog. Posso essere definita una vera blogger?La domanda mi è sorta leggendo che la mia amica Lucyette anche in vacanza pensava ai propri lettori, ai prossimi articoli da postare sul suo blog. Questo per me va addirittura oltre il blogging per diventare giornalismo. Ecco quindi che ho voglia di riflettere su di me, sul mio blog, sul perchè lo aggiorno. E, di conseguenza, anche su chi mi segue, chi mi legge, chi commenta ciò che scrivo. Perchè un blog senza lettori non è più un blog. Innanzitutto, che cos'è un blog? È un diario, personale e pubblico allo stesso tempo, scritto per te, per tutti, oppure solo per pochi. Raccoglie i tuoi pensieri e i commenti dei tuoi lettori. Può essere dedicato a un solo tema o a pensieri sparsi. Può essere ordinato o disorganizzato. Il blog non è un forum, non è un guestbook, non è una chat, non è un sito; non è nessuna di queste cose, ma ha alcune caratteristiche di tutte. Perchè creare un blog? Per comunicare, per condividere, per farsi conoscere, per pubblicizzarsi persino. Per sfogarsi, per parlare, per conoscere persone che la pensino come te. Esistono regole per gestire un blog?Su Clapsbook, un blog incontrato per caso grazie a Google, ho trovato alcune indicazioni utili a riconoscere il vero blogger. Quella che mi ha colpito di più è questa:
"Il vero blogger è colui che ha un vero Blog dove all'inizio scrive quel cavolo che gli pare per poi capire che bisogna mettere delle etichette per fare ordine!"
Direi che è ciò che è successo a me: ho aperto un blog con un'idea in mente che poi si è modificata, evoluta, stravolta, fino a rendere il mio progetto originario del tutto diverso rispetto a ciò che è diventato in realtà. Che cosa penso quindi dei blog e dei blogger? Ciascuno nel suo blog può, e deve, scrivere ciò che gli va. Direi che è la prima fondamentale e indispensabile caratteristica di un blog: la libertà di parola e di pensiero. Naturalmente, senza offendere nessuno. Non si copia. Che senso avrebbe riportare solo e soltanto cose scritte da altri, magari spacciandole per proprie. Una citazione è un conto, ma il plagio non va mai bene. Scrivere solo quando si ha qualcosa da dire. Inutile produrre decine e decine di post tanto per aggiornare il blog, con l'idea che un aggiornamento più frequente porti più visite e più commenti. La qualità vale ben più della quantità. Scrivere per sé. Il blog è prima di tutto un diario, il diario della persona che scrive. Se perdiamo di vista il primo soggetto di un blog, viene meno lo scopo del diario. Scrivere per i propri lettori. Un blog è un diario particolare, un diario con un pubblico: è giusto tenere conto dei lettori, di tutti i lettori, compreso l'autore dei post. I commenti e le preferenze di chi ci segue possono determinare la linea guida del blog, magari portandoci verso direzioni che non avevamo programmato, facendoci scoprire strade nuove e anche piacevoli. Rispondere ai commenti. Dai commenti possono nascere vivaci e interessanti discussioni. Se i commenti non ci vanno, allora non dobbiamo aprire un blog. Meglio creare un tradizionale sito web. Non seguire le regole. Allora perchè scriverle? Perchè esistono regole se poi non vanno seguite? Perchè un diario è pur sempre un diario, che si trovi online accessibile a chiunque o che sia protetto e custodito da una chiave ben nascosta. Un diario è un rifugio, un piacere, un confidente, uno sfogo. Uno spazio personale. Uno specchio della nostra mente e dei nostri pensieri. E i pensieri non hanno regole, se non quelle che noi decidiamo di dare loro. Potendo anche decidere, da un momento all'altro, di stravolgerle completamente. Libertà. Il blog è nostro, prima di tutto. Siamo noi a dettare le nostre regole nel nostro diario. Senza questa libertà, verrebbe meno il fondamento primario di un blog.