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Metagiornalismo online: se Grillo sdogana Vespa e la Gruber lo invita a “Otto e mezzo”. E sul pidgin English di Freccero: giù le mani dal diavolo, please!

Creato il 23 maggio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
1024px-Acquaforte_del_sttecento_Omaggio_al_diavolodi Rina Brundu. “E’ Grillo ad essersi vespizzato o Vespa a essersi grillizzato?”, gli ha chiesto Lilli Gruber durante la puntata di ieri di Otto e mezzo (La7). “Grillo è rimasto Grillo e Vespa è rimasto Vespa!” ha ribattutto con sicumera l’ospite in studio. L’ospite era lo stesso conduttore di Porta a Porta, reduce dai successi dell’evento politico-mediatico dell’anno: il ritorno di Beppe Grillo in RAI dopo la celeberrima battuta sui socialisti che rubavano.

“Allora forse è Grillo ad essersi “normalizzato”?” ha rincarato non contenta l’ex rossa del TG1 rivolgedosi direttamente al suo opinionista di fiducia. Carlo Freccero – vecchio, vecchissimo di milioni di anni – ha scosso il capo bonario, con la pacatezza e la saggezza di chi sa di sapere: “No, Grillo si attualizza sempre a seconda del luogo in cui si trova: se va in piazza parla in un modo, in Rete in un altro…. Lui si armonizza con ogni tipo di target e con ogni tipo di media”.

“Lo show però l’ha cercato solo da me!” ha ribattutto Vespa, mettendo le mani avanti come il bambino indispettito davanti al compagnetto che sminuisce e ridicolizza il suo tesoro più grande. “Sapeva di scendere all’inferno in qualche modo e ha cercato di giocare col diavolo…” ha spiegato ancora il giornalista più cool del nostro servizio pubblico. Col diavolo? Dall’acqua santa delle infinite trasmisisoni made in Vaticano alla tentazione infernale, cosa non si fa pur di restare sulla cresta dell’onda… ma il diavolo-Bruno, no!, questo proprio no: giù le mani dal diavolo!

Sarà pure colpa del “net” (???), che come dice Freccero banalizza tutto…. anche il pidgin-English lost in translation come si vede… ma occorrerebbe conservare un dato rispetto per il “profano”, meglio ancora non lo si dovrebbe “toccare” proprio, essendosi trasformati, il buon Satana e la sua magione infernale, nelle ultime roccaforti ideali di noi dissidenti-mediatici per convinzione. Di quelli che pensano che il metagiornalismo fine a se stesso (e tutto preparato per lustrare l’ego professionale di chi lo vive), oltre ad essere operazione dialetticamente ridondante, sappia raggiungere insondabili mete ridicole, come è accaduto nell’aulico momento in cui Carlo Freccero criticando il personalismo di Matteo Renzi, si è spinto fino a dire: “Per carità, lui (Renzi), è fortunato, sono io che dovrei rimproverarmi di vivere!”.

Anche Vespa ha sollevato un sopracciglio perplesso: che Grillo non sia il mandante unico dell’iperbole emotiva e sgangherata? Il dubbio assilla anche noi. Ma, nel dubbio, fedele al suo immarcescibile motto “Informare per influenzare”, mamma RAI continua ad aprire i telegiornali di RAI1, RAI2, RAI3, con il volto più rassicurante di Matteo Renzi: poi dice buttati a sinistra, ma non è già tutta oKKupata?

Featured image, acquaforte del settecento raffigurante scena di omaggio al diavolo


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