Magazine Diario personale

Mettersi a nudo

Da Whitemary
Sapete cosa vi dico? Farò uno di quei comunicati stampa che detesto...tipo status di facebook:  "pranzo dalla nonna: sono pienissimo/a". Lo faccio perché, anche se può sembrare una vigliaccata, visto che mi nascondo dietro un blog, almeno dico a tutti esattamente le stesse cose...nessun equivoco. E visto che affronto tutti in una volta sola, secondo me non è poi così tanto una vigliaccata. So già che ci metterò un po' a cliccare su "Pubblica" e che avrò il timore di affrontare le vostre parole.
Sono arrivata a 21 anni facendo esattamente quello che tutti si aspettavano che facessi. Pirandello è il mio miglior amico in questo periodo. Si perché sono stata, coerentemente alle aspettative, una, nessuna e centomila; ho portato una maschera quando necessario e poche volte ho davvero detto quello che pensavo. Ma non so neanche quando, mi sono resa conto di vedermi vivere. Mi sono fermata e mi sono detta: come ho fatto a prendere tutto quello che mi arrivava senza mai mettere in discussione niente? Sono stata sempre sicura delle mie scelte, ma c è qualcuno che dice che solo gli stupidi non cambiano (o qualcosa del genere)...bene, mi sono vista vivere e mi sono vista stupida. Mi sono vista troppo presa a soddisfare le aspettative, troppo presa a non deludere, troppo presa a fare l'amica, la figlia, l'amante, la studentessa e la ventenne che l'immagine pubblica di me, che mi ero auto costruita, mi imponeva di fare. Chiamatela crisi post adolescenziale o presa di coscienza o momento di squilibrio, chiamatela un po' come vi pare...resta il fatto che sono stufa dei convenevoli, sono stufa di fare quello che gli altri si aspettano che io faccia. E la cosa terribile è che se fossi davvero libera (ma questo credo ognuno) mi sarei comportata in modo diverso almeno un milione di volte. Si, mi sento imbrigliata. Ho sempre camminato a testa alta verso una direzione precisa, ma ora sono stanca di fare programmi e di accontentare gli altri per accontentare me stessa di rimando. C'è chi dice che sono individualista e a volte egoista...ora gli darò il motivo per pensarlo davvero: voglio iniziare ad accontentare me stessa per poi accontentare gli altri di rimando. Le tacite norme sociali che sento così il bisogno di infrangere, probabilmente metteranno in luce una me stessa diversa: molto più cinica, ma, allo stesso tempo, molto più viva.Sono giorni di confusione. Sono giorni in cui sto rivalutando tutto e sto cercando di guardarmi da un altro punto di vista. Sono giorni pieni di domande e spesso privi di risposte. Sono giorni in cui non do niente per scontato, in cui non mi baso più sui vecchi parametri. Non so cosa succederà. Magari queste sono solo parole al vento, ma intanto mi sono servite come primo passo per il mio atto di coraggio e libertà: coraggio perché non è facile condividere tutto questo, soprattutto con le persone che mi stanno più vicino (ho già espresso abbastanza quello che sentivo per i miei standard, non chiedetemi troppe spiegazioni aggiuntive), libertà perché spero di sentirmi un po' più indipendente dal mondo. 

B.

Ps: la quinta parte del racconto arriva

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