Mi fai un baffo

Si possono portare in tanti modi: all’inglese, francese, ungherese, cinese e ancora a manubrio oppure a penna, alla Dalí, all’Umberto I o alla Vittorio Emanuele. Cosa sono? Baffi, barbigli o mustacchi, in qualunque modo vogliate chiamarli, l’importante è indossarli!

Tornati a essere di gran moda, i baffi rappresentano un modo di comunicare, di ironizzare e di conquistare ispirato a indimenticabili icone del passato: eccentriche come Salvador Dalí, con i suoi irreverenti baffetti dipinti sul volto della Gioconda, intriganti come Clarke Gable, sexy come Tom Selleck (chi può dimenticarlo nella serie tv Magnum Pi!), hippy come Frank Zappa, rock come Freddy Mercury e femminili come Frida Kahlo.

I baffi sono oggi disegnati ovunque, non solo sul volto ma su magliette, collane, anelli, orecchini, borse e, come se non bastasse, sono entrati in casa sottoforma di tappeti, orologi, quadri, cuscini e si sono fatti strada in cucina imprimendosi su utili sale e pepe, cavatappi e mug.

Gli hipster davvero irriducibili non si lasceranno sfuggire la possibilità di indossare un papillon a forma di baffi mentre le fashioniste più ironiche non mancheranno di provare un tatuaggio temporaneo (ne esistono di innumerevoli disegni) sul dito della mano per poi accostarlo alle labbra e stupire i propri interlocutori.

Per conoscere i mustacchi migliori potreste invece recarvi a Wittersdorf, nella regione francese dell’Haut-Rhin, dove, la scorsa settimana, si è tenuto il primo campionato europeo di baffi, con oltre 100 concorrenti. Decidete che baffo indossare e non dimenticate che, come diceva Salvador Dalí, “senza baffi un uomo non è vestito correttamente”.