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“Mi hanno fatto pressioni per non farmi parlare”, Zamboni (Aem gestioni) si dimette

Creato il 11 marzo 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Bisogna trovare il modo di resistere anche senza Federico Zamboni, ormai di fatto ex presidente di Aem gestioni la società della holding Lgh che gestisce fra l’altro l’inceneritore di Cremona. Impianto di cui Zamboni voleva parlare, dato che si è presentato in commissione comunale Vigilanza oggi pomeriggio alle 17.30 con un’abbondante dotazione. Voleva relazione la commissione comunale, il farmacista ex presidente, sul funzionamento dell’inceneritore ma non ha potuto parlare, benché ricopra tale carica da alcuni anni e qualcosa di utile potesse dire. Il numero legale è venuto meno, dato che alcuni consiglieri comunali fra cui Roberto Poli (Pd) si sono alzati e addio riunione. Se ne vanno all’incirca 700 euro in gettoni di presenza, e si smarrisce un’occasione, come hanno notato le opposizioni, per saperne di più sull’impianto. “In Aem gestioni lavorano 250 persone, io come presidente non posso subire pressioni da parte di chi non vuole che io parli” ha dichiarato in sintesi il dimissionario, che ha annunciato la rinuncia al proprio incarico.
Federico Fasani (Ncd) ha notato da tempo un disallineamento nelle informazioni sull’inceneritore. Da una parte il sindaco Galimberti e l’assessore Alessia Manfredini hanno scritto all’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi e al ministro Gian Luca Galletti che non sono noti i costi “per l’adeguamento dell’impianto nel medio e lungo periodo ai sempre più elevati standard di qualità richiesti dall’Unione europea”.
Insomma l’inceneritore non risulta efficiente eppure i dati sull’inquinamento dell’aria indicano altre cause di rischio per la salute, e la Regione ha classificato l’impianto di Aem Gestioni fra i più produttivi della Lombardia. Quindi per Fasani non si vede perché chiudere con la massima rapidità: “Una fretta simile, non giustificata dai dati sull’inquinamento e la produttività, fa temere che ci siano altri obiettivi”. Sarebbe il caso di chiudere il termovalorizzatore salvaguardando il bilancio. Ma Lgh potrebbe essere acquistata da A2A: “Si vuole chiudere allora per alleggerire i costi?”. È il timore manifestato da Fasani. La stessa Lucia Lanfredi (M5S) si aspettava che la riunione di oggi fornisse almeno informazioni “Zamboni era presente e non c’era nulla di negativo in una sua comunicazione sul funzionamento dell’inceneritore”.
Ma chi ha fatto quelle pressioni? Il Pd? Il sindaco? L’assessore all’ambiente? Ed erano proprio pressioni o inviti? Non si sa, certo bisognerà aspettare ancora per essere informati. Lo stesso Roberto Poli sosteneva una settimana fa che la riunione della commissione Vigilanza di oggi, convocata dal presidente Marcello Ventura (Fratelli d’Italia), non sarebbe stata utile vista l’impossibilità di dare risposte alle domande, e segnalava la possibilità di una convocazione per il 18 marzo. Non è stato così. Ventura ha esercitato la propria funzione, ha convocato, e dopo nove minuti la riunione è stata annullata per mancanza del numero legale. La presidente del consiglio comunale, Simona Pasquali, ha cercato di mediare. Nulla da fare, però, tutti a casa dopo nove minuti.


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