a stare a casa, a girare per le vie di lucca e a tenere acceso solo il telefono italiano.
a incontrare una cara amica davanti a upim e a passeggiare per via fillungo.
a mangiare la pizza, a annusare mela (melapuzza).
a vedere il mammuth e il babbuth tutti i santi giorni (forse è pure troppo!).
a giocare con mimma e silvio al paroliere e a memory.
a discorrere con la gente in una lingua facile (anche se sto iniziando a dire scemenze, tipo oggi che ho detto “accaparrati” invece di “accapigliati” e “branchie” invece di “branche”).
a vestirmi pesante ma non troppo.
a alzarmi dal letto un’ora dopo che mi sono svegliata.
a andare al mare se ne ho voglia.
a leggere brutte notizie sul giornale.
ma…
come diceva la mia nonna…
il vezzo e il disvezzo dura tre giorni.
fra cinque me ne torno a germaGna e si vedrà che succede!