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Michael Laudrup

Creato il 12 aprile 2014 da Simo785

A cura di Giuseppe Giordano
Michael Laudrup nasce a Frederiksberg, il 15 giugno 1964. Suo padre è stato un bravo centrocampista del Vanlose, del KB København, del Brøndby e della Nazionale.

Michael Laudrup con la maglia della Juve

Michael Laudrup con la maglia della Juve

A Boniperti, presidentissimo della Juventus di quegli anni, lo segnalano John Hansen e Mario Astorri. In Danimarca vedono in lui l’erede di Simonsen. Lo vogliono il Liverpool ed il Barcellona, ma il padre decide per l’Italia. Tuttavia nella Juve giocano Platini e Boniek, pertanto Michael è parcheggiato alla Lazio.

Il ragazzo è in possesso di qualità sopra la media, soprattutto nel controllare e nel calciare la palla, ma è altrettanto evidente che le sue caratteristiche tecniche e soprattutto la sua giovane età difficilmente gli avrebbero consentito di esprimersi ed emergere in una squadra come la Lazio, infatti i 2 anni romani sono stati difficilissimi per Michael.

Così Finn un giorno parlò chiaro a Boniperti: «O me lo porta a Torino o me lo riporto a København».L’ultimatum ha effetto. Comincia così la storia bianconera di Laudrup a ventuno anni appena. A Torino diventa il pupillo di Boniperti ed il beniamino di chi ama il bel calcio. Michelino, in bianconero, sorprende tutti: Trapattoni riesce, in poco tempo, ad assemblare una squadra rinnovata in tanti pezzi ma fondamentali.

Quando è in giornata, Laudrup è un giocatore immarcabile: i primi tre passi sono qualcosa di unico, con la palla tra i piedi non perde velocità, capace di saltare chiunque, la sua finta di corpo è micidiale, il tiro, quando ci prova, è notevole, la tecnica è sopraffina, è in possesso di una grande intelligenza calcistica, ma ha limiti caratteriali.

A Torino Laudrup è subito titolare fisso, la squadra è campione d’Europa e si è guadagnata il diritto di giocare la Coppa Intercontinentale a Tokyo contro l’Argentinos Juniors. In quell’incontro, che la Juventus sta perdendo a poco meno di dieci minuti dalla fine, Laudrup indovina dalla linea di fondo un tiro che da ai bianconeri il 2-2 e permette loro di arrivare ai calci di rigore, al termine dei quali vincono la partita e la Coppa.

Alla fine della stagione 1985-1986 arriva anche il suo unico scudetto in Italia. Negli anni successivi accusa una serie di infortuni e nel 1989, a fine contratto, il danese lascia la Juventus per il Barcellona. Sotto la guida di Johan Cruijff, Laudrup vince quattro campionati spagnoli consecutivi, dal 1991 al 1994, e l’ultima edizione della Coppa dei Campioni nel 1991-1992 a Wembley contro la Sampdoria. In due occasioni (1991 e 1993) è stato eletto miglior calciatore straniero del campionato spagnolo.  Quando, nel 1994, il Barcellona acquista Romário, iniziando così il turn-over tra stranieri, il più sacrificato è proprio Laudrup, cosa questa confermata dall’esclusione del giocatore danese nella finale di UEFA Champions League 1994 di Atene che i catalani persero 0-4 contro il Milan.

Nell’estate del 1994 passa al Real Madrid, che in quella stagione vince il campionato e Laudrup diviene l’unico giocatore a vincere cinque titoli spagnoli di fila con due squadre differenti.

Dopo una stagione passata in Giappone nel Vissel Kobe, dove realizzò 6 gol in 15 incontri, tornò nel 1997 per un’ultima stagione in Europa, nell’Ajax, con cui vinse nel 1998 il campionato, prima di annunciare il suo ritiro dal calcio al termine degli imminenti campionati mondiali di Francia.

In Nazionale la carriera di Laudrup dura sedici anni, dal 1982 al 1998.

Nel 1980 inizia a giocare nelle varie rappresentative giovanili nazionali, con le quali totalizza complessivamente 25 presenze e 14 gol.

Esordio in Nazionale maggiore il 15 giugno 1982, giorno del suo diciottesimo compleanno, nella partita giocata ad Oslo contro la Norvegia terminata 2-1 per i danesi, realizzando una rete all’esordio.

Gioca i campionati d’Europa del 1984 in Francia, del 1988 in Germania Ovest e del 1996 in Inghilterra. Non partecipa, invece, causa divergenze con il tecnico danese Richard Møller Nielsen al campionato del 1992 in Svezia, che la Danimarca vince, e che vide suo fratello Brian laurearsi Campione d’Europa.

Prese parte a due edizioni della coppa del mondo, nel 1986 in Messico e nel 1998 in Francia.

La sua ultima partita ufficiale, quando è ormai solo un giocatore a disposizione della Nazionale non avendo più un contratto con squadre di club, fu il 3 luglio 1998 a Nantes, nel quarto di finale che vide la Danimarca opposta al Brasile; i sudamericani vinsero 3-2. Dieci giorni prima Laudrup segnò il suo ultimo gol ufficiale contro la Francia, nel primo turno del campionato del mondo.

 

Platini diceva di Laudrup: ” E’ il piu’ grande di tutti”, ma aggiungeva. “In allenamento”.

La carriera di Michael in fondo ha dato torto a Michel, ma non del tutto. Laudrup e’ stato un grande, anzi un grandissimo incompiuto, che ha vinto molto, quasi tutto, ma e’ stato sempre frenato dalla sua freddezza o chissa’ da cosa.

Ha vinto quando non poteva farne a meno, giocando nel Barcellona, Real Madrid, Ajax e Juventus (collezionando scudetti in Italia, Spagna e Olanda, due coppe Campioni).

 

Ma sempre lasciando uno spazio ad un se….


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