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Una scoperta fatta sulla Terra indica dove cercare vita su Marte
La vita su Marte potrebbe essere nascosta sotto i crateri creati dall’impatto con gli asteroidi. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Astrobiology, queste voragini sono il luogo ideale per cercare segni di vita su altri pianeti. Il gruppo guidato da Charles Cockell, della Scuola di fisica ed astronomia dell’Università scozzese di Edimburgo, ha scoperto microrganismi che vivono a circa due chilometri sotto la superficie di uno dei principali crateri del mondo, quello di Chesapeake, negli Stati Uniti. A formare questo cratere è stato l’impatto di un grande meteorite, avvenuto circa 35 milioni di anni fa.
Il cratere Gale, su Marte (fonte: NASA/JPL-Caltech/ESA/DLR/FU Berlin/MSSS)
Secondo i ricercatori le aree profondamente fratturate intorno ai crateri d’impatto sono in grado di fornire un rifugio sicuro in cui i microbi possono prosperare per lunghi periodi di tempo, al riparo dagli effetti delle stagioni e degli eventi naturali, come il riscaldamento globale o le ere glaciali. “I nostri risultati – commenta Cockell – suggeriscono che il sottosuolo dei crateri su Marte potrebbe essere un luogo promettente per la ricerca di segni di vita”.
I campioni estratti dalle profondità del cratere americano hanno dimostrato che i microbi sono ampiamente diffusi sulla roccia, suggerendo che l’ambiente si è conservato per milioni di anni dopo la collisione. Nonostante l’eliminazione di qualunque forma di vita in superficie in fase di collisione, le profonde fratture delle rocce avrebbero consentito all’acqua e ad altre sostanze di fluire e fornire il supporto vitale necessario.
“Se c’è vita sul pianeta, questa può avvenire soltanto in presenza di acqua”, commenta Giovanni Monegato, dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “La vita batterica su Marte, potrebbe essere nei pressi delle calotte polari. E’ noto che la morfologia superficiale del pianeta cambia in base alle stagioni marziane, fattore che indica la presenza di acqua che si scioglie nel sottosuolo”.