
La cura di un post è come la scrittura di un romanzo, di una serie di racconti. Non ci sono ricette o trucchi. Diciamo che esistono, quello sì, delle cose da NON fare; e tutto il resto?
È affar tuo.
Ci sono però delle banali indicazioni per migliorare il tuo blog.
Per anni ho pubblicato post senza immagini. È davvero un errore così grande?
Sì: esistono infatti un mucchio di risorse in rete che permettono l’uso di foto di buona qualità. Occorre prestare attenzione alle licenze, e soprattutto cercare di scovare immagini adatte al contenuto. Di certo serve, aiuta. Non voglio dire che se non usi immagini avrai 7 anni di disgrazie. Però non trovo obiezioni sensate per dire “no” alle immagini.
Altro punto cruciale: il titolo del post. Su questo argomento ho pubblicato: Scrivere titoli efficaci: ecco le regole.
Un titolo azzeccato non è facile, me ne rendo conto. Riassume il senso del post, e se non riesci a trovarne uno che vada in questa direzione, forse il post è sbagliato. O c’è troppa roba, oppure ne hai di poco interessante.
Gli esperti affermano che il titolo di un post o converte (quindi: induce la persona a continuare la lettura), oppure il post sarà abbandonato di fretta e furia.
Non scordare che uno degli elementi che ti renderà interessante agli occhi di Google sono i titoli.
Più sono azzeccati e pertinenti con il contenuto del post, maggiori sono le possibilità che il motore di ricerca ti apprezzi. E con un motore di ricerca che ti premia, aumentano pure i lettori.
Cosa cercano i lettori?
Non la manna. È facile credere che desiderino qualcosa del genere. In realtà vogliono una voce che sappia dire qualcosa. È facile ripetere che sono superficiali; o distratti. Ce ne sono molte di persone così, ma hanno scelto di esserlo. E probabilmente finché non troveranno qualcuno che li induca a riflettere, continueranno nel loro percorso. Quando si scrive e si ripete che “solo i contenuti contano” si dice una grande verità, ma sarebbe meglio dire “solo le persone contano”. A quel punto il contenuto non dico scivoli via con facilità. Però se si prova a guardare con occhi estranei quello che scriviamo, forse troveremo un mucchio di lavoro da fare per arrivare davvero al lettore. Un lavoro che credevamo non ci spettasse…





